Susegana. All'Electrolux due giorni di cassa integrazione per 350 operai della linea Genesi

Susegana. All'Electrolux due giorni di cassa integrazione per 350 operai della linea Genesi
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SUSEGANA (TREVISO) - Mancano i materiali per realizzare i frigoriferi, la Electrolux ferma la produzione. Almeno, in parte. Dopo l’annuncio di mercoledì sera di cinque giorni di cassa integrazione (inizialmente previsti fino al prossimo mercoledì 21 febbraio), ieri mattina la dirigenza e le rappresentanze sindacali hanno raggiunto un accordo che ha portato a una riduzione della sospensione dal lavoro per le sole giornate di venerdì 16 febbraio e del successivo lunedì 19. 


IL PROVVEDIMENTO
La cassa integrazione riguarderà fra i 300 e i 350 lavoratori che sono impiegati nella nuova parte della linea Genesi (e comparti collegati). Alla base della decisione dell’azienda, la necessità di ottimizzare la disponibilità della componentistica e delle materie prime il cui approvvigionamento sta subendo dei forti ritardi a causa della crisi del Canale di Suez che da tempo tiene bloccati i rifornimenti di molte realtà europee. Nel caso degli stabilimenti di Susegana, a dover fronteggiare il problema sarebbe, in particolare, un sub-fornitore locale che non è attualmente in grado di consegnare le mensole che servono per completare la produzione dei frigoriferi destinati ai consumatori finali. «Le tradizionali linee Cairo continueranno, invece, a lavorare regolarmente - ha spiegato Augustin Breda, portavoce delle rappresentanze sindaci interne - Segnaliamo inoltre che i reparti Imballo e Recupero saranno attivi unicamente per due turni, ma solo con dipendenti Electrolux e senza squadre esterne: questa è una nostra proposta che l’azienda ha accolto positivamente. Aggiungo che riscontriamo pesanti problemi legati ai rilavorati, proprio nel reparto Recupero: si tratta di disguidi che causano importanti ritardi nelle consegne ai clienti». Nel corso dell’incontro di ieri mattina, inoltre, le Rsu hanno voluto evidenziare pure le problematiche già emerse in passato e acuitesi proprio fin dai primi giorni di questa settimana: «Confidiamo che questa “breve” pausa dal lavoro possa servire a risolvere le attuali difficoltà che riscontriamo nella gestione generale dei sistemi produttivi», ha detto ancora Breda. Quanto sta accadendo in questi giorni in Electrolux non è che un ulteriore tassello che va ad aggiungersi alla complicata e delicata situazione in cui versa, negli ultimi periodi, l’intero comparto del mondo degli elettrodomestici. 


IL TAVOLO PERMANENTE


Non a caso, per la mattinata del prossimo giovedì 22 febbraio è già stato indetto il primo appuntamento di quello che diverrà in futuro il Tavolo permanente del settore “bianco”. A Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, lo stesso ministro Adolfo Urso incontrerà tutti gli attori della filiera, inclusi i sindacati, allo scopo di rilanciare quanto prima (ed efficacemente) il comparto dell’elettrodomestico nazionale. Non è escluso, inoltre, che all’indomani del Tavolo sull’elettrodomestico non ci possa essere anche un secondo meeting, questa volta specifico sul colosso svedese: anche in questo caso prenderebbero parte all’appuntamento sia i sindacati sia il fronte del Minit. Ad ogni modo, la roadmap già prevede un ulteriore appuntamento, questa volta a Treviso, fra Rsu interne e dirigenza di Electrolux, il prossimo 4 marzo: all’ordine del giorno, il piano dei tagli voluti da Stoccolma. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino