Bonus "a ostacoli", centinaia di cantieri fermi nella provincia di Venezia

Bonus a ostacoli, centinaia di cantieri fermi.
E’ caos nel settore dell’edilizia nella Città Metropolitana di Venezia, dopo l’entrata in vigore del Decreto antifrode di pochi giorni fa, contenente...

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E’ caos nel settore dell’edilizia nella Città Metropolitana di Venezia, dopo l’entrata in vigore del Decreto antifrode di pochi giorni fa, contenente misure per il contrasto alle frodi nell’ambito delle agevolazioni fiscali ed economiche su tutti i bonus edilizi, compreso il cosiddetto Superbonus 110%. A causa dell’introduzione di nuove procedure riguardanti detrazioni, cessioni del credito e obblighi di conformità, in tutta la provincia infatti si stanno bloccando centinaia di cantieri e molti altri, in attesa di partire, rischiano di non vedere mai la luce. A lanciare l’allarme sull’effetto di congelamento generato dalle recenti novità normative è il presidente della Confartigianato Metropolitana Imprese Città di Venezia Siro Martin. “Le novità del Decreto antifrode – spiega Martin - che prevede nuova burocrazia, asseverazioni e visti di conformità per tutti i bonus, stanno ribloccando improvvisamente tutto. C’è una confusione totale tra gli addetti del settore, banche comprese, che di fatto ha generato un blocco trasversale e immediato dei lavori, delle cessioni in corso e anche dei cantieri pronti a partire”. Una situazione che, secondo Confartigianato, porta indietro di mesi l’edilizia veneziana, arrivando a bloccare il processo virtuoso generato dai bonus edilizi, che aveva da poco cominciato a dare i suoi frutti, con oltre duemila nuovi posti di lavoro creati e l’erogazione di 34 milioni in stipendi nell’arco degli ultimi 10 mesi. La critica da parte di Confartigianato è direttamente al Governo, additato come primo colpevole della situazione di stallo creatasi.

“Il Governo – aggiunge Martin - invece di occuparsi di risolvere i problemi che stanno rallentando la crescita economica, come la carenza e i costi eccessivi delle materie prime, oppure la mancanza di manodopera, si impegna a complicare la vita a chi vuol fare impresa e, nel caso degli ecobonus, a bloccare il cammino verso la sostenibilità ambientale”. Martin affronta poi la questione di quelli che definisce i “pasticci legislativi” eseguiti dal Governo nell’ambito dei bonus edilizi, soffermandosi in particolare su quelli applicati ai bonus al 50% e al 65%. “Non si capisce perché – puntualizza Martin - si sia scelto di complicare la procedura anche per i bonus tradizionali, quelli al 50% e al 65%, che in tutti questi anni non avevano creato nessun problema, sono stati un volano economico importante, hanno fatto emergere il lavoro nero e aumentato il volume delle imposte e il gettito iva. Ora invece, con le ultime novità del Decreto antifrode, per cambiare una semplice caldaia oppure un paio di infissi con lo sconto in fattura o con la cessione del credito, bisognerà seguire lo stesso iter complesso del Superbonus 110%”.

 

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Il Gazzettino