OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Anche Confindustria Alto Adriatico conferma i timori: la seconda parte dell'anno lascia presagire una frenata dell'economia. Ieri il presidente Michelangelo Agrusti ha presentato il bilancio della prima parte del 2023, analizzando poi nel dettaglio le iniziative e i progetti per la seconda parte. Confindustria Alto Adriatico, come spiega Agrusti, da un punto di vista economico vive una diminuzione rispetto alla grande crescita vista in questi anni, ma ciò sarebbe dovuto sopratutto a dei fattori esterni: «Non siamo in una situazione di recessione, ma si tratta solo di una diminuzione dell'export. Ciò è dovuto indubbiamente al fatto che in questo periodo si passi da un'emergenza all'altra, l'ultima il maltempo di questi giorni. Ma il tessuto industriale ha tenuto e continua a tenere». Maltempo che ha messo in ginocchio moltissime aziende causando moltissimi danni sia alle strutture esterne, sia a mezzi, a macchinari e prodotti finiti. Confindustria Alto Adriatico ha annunciato che procederà con una stima de calcolo dei danni: «Anche se non abbiamo ancora dei dati certi, la situazione è veramente consistente - spiega Agrusti - tratteremo con la Regione e con il governo per aiutare gli imprenditori colpiti».
I progetti
Agrusti poi racconta con orgoglio di come Confindustria continuerà a lavorare su moltissimi fronti, come ad esempio quello dell'istruzione: «Giovedì è andata in scena la cerimonia del lancio del tocco per gli studenti dell'Its, un'iniziativa in collaborazione con il Comune che vuole rendere la cerimonia della laurea un fatto di comunità.
Il nodo
«Questa scuola ci permette in piccola parte di fronteggiare la crisi di manodopera specializzata e non in moltissimi settori. Una crisi spesso causata da contratti poco attraenti ed insostenibili per i dipendenti forniti da alcuni settori. Ma la soluzione a questa situazione di difficoltà non è sicuramente il salario minimo di cui tanto si parla. Spesso nei nostri contratti nazionali la soglia minima è molto più alta, ci sono sicuramente delle categorie non protette, soprattutto in comparti diversi dal nostro, ma questo è un Paese in cui si inventano dei totem. Certamente, ben sapendo che i salari italiani sono mediamente i più scarsi d'Europa, serve un ulteriore sostegno ai lavoratori riattivando, ad esempio, una grande politica di edilizia popolare, il social housing è a tutti gli effetti salario reale». Altro fattore influente sulla crisi della manodopera è sicuramente il calo demografico. Il presidente di Confindustria spiega che in moltissimi casi "nuove leve" assunte non riescono a coprire totalmente i posti lasciati vuoti da chi è andato in pensione.
All'estero
Così, la Confindustria ha deciso di adottare una serie di politiche che portano alla creazione di accordi bilaterali con Paesi densamente popolati e di vocazione migratoria: «Nei giorni scorsi abbiamo svolto una riunione con i partner e l'istituto salesiano in Ghana. Gli interessati avranno prima una formazione in loco, e poi una volta fatto ciò riceveranno una seconda formazione il loco. In entrambe sono compresi corsi di lingua italiana». Annunciati anche contatti con l'India, alla ricerca di figure altamente professionalizzate quali gli Stem, richiestissimi dalle industrie per via e poco presenti sul nostro territorio.
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino