AMARO (Udine) - Due scosse in sequenza abbastanza ravvicinata sono state registrate ieri notte, 19 luglio, dal Centro Ricerche Sismologiche di Udine che monitora con...
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La prima è delle 22.36 a una profondità di 13 chilometri, con epicentro Amaro di 2.5; l'altra, più lieve, di magnitudo 0.3-0.4 alle 22.51 a 12 km di profondità. «Nessuno, almeno fino a ora - dice il sindaco di Amaro, Laura Zanella - ha percepito le scosse. Forse siamo armai talmente abituati ai terremoti di lieve entità da non sentire più la terra che trema. Non mi risultano danni a cose né a persone». L’area di Amaro è sotto massima sorveglianza da parte del Centro Ricerche Sismologiche di Udine che considera questo evento nella “norma”. Gli esperti spiegano che la percezione del movimento tellurico da parte delle persone, anche quando è lieve o lievissimo, è legato a più fattori tra cui la “consistenza” del terreno, la profondità in cui si verifica la frattura, le caratteristiche dell’edificio in cui ci si trova al momento della scossa e la sensibilità di ogni persona. Rispetto al Veneto e al resto dell’Italia, l’area di Amaro, che ricade nella “zona” dilaniata dal sisma del 1976, ha comunque una sismicità più alta. Non sono rari i movimenti tellurici di 2.5, anche a “grappolo”, cioè con una serie "concentrate" di scosse che si verificano una breve distanza l'una dall’altra, in poche ore o in pochi giorni. La più forte, di 5.2, nel 1977. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino