PADOVA "Il Dottore", Emanuele Lovato 36 anni di San Bonifacio in provincia di Verona, rischia otto anni di carcere. È la richiesta mossa dal pubblico ministero...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nove arresti, una quindicina di perquisizioni e il sequestro di 200 mila euro in contanti. Questi i numeri del blitz compiuto dagli uomini della Mobile in quella che è stata definita l'evoluzione 2.0 del traffico illecito di stupefacenti, con l'utilizzo di tecnologie innovative: dalla moneta reale a quella virtuale, da telefonate ed sms a chat impossibili da intercettare, dall'acquisto della droga al mercato nero a quello nel deep web. L'attività investigativa, iniziata verso la metà del 2017 e condotta anche con l'ausilio di agenti sotto copertura, ha permesso di individuare la banda di spacciatori, composta principalmente da italiani, che, prima in un'abitazione presa in affitto in via Lepanto e poi in via Mentana, gestiva un ragguardevole giro di spaccio di sostanze stupefacenti dall'elevatissimo principio attivo. I maggiori clienti erano gli studenti universitari e il Dottore la droga dalla Spagna la pagava in criptovaluta. Attuando questo escamotage era sicuro di non essere pizzicato, ma si è sbagliato. Lo stupefacente era nascosto in un mobile del soggiorno nell'appartamento di via Belzoni, dove risiedevano il barista e la fidanzata, all'interno di zaini, scatole di scarpe e pacchetti di sigarette. Ma è nel covo di via Mentana che sono stati ritrovati i quantitativi più consistenti. Hashish e marijuana erano occultati in una scatoletta dentro un'intercapedine in cartongesso.
Marco Aldighieri Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino