PADOVA - Fatture false per riciclare denaro sporco che serviva a comprare droga e armi. Era il sistema messo in piedi da due malavitosi calabresi legati alla 'ndrangheta,...
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In manette anche Antonio Giardino, Giuseppe Cozza, Pasquale Pullano, tutti di Verona, l'albanese Saimir Sergio Vezi, Domenico Carbone, lo skipper padovano Luca Segato, Nicola Girina, Domenico Mimmo Sottile, Antonino Cassandro ed Enrico Borrini. Parallelamente al traffico di droga, l'indagine ha fatto emergere i favori dell'allora direttore della filiale di Vigonza della Banca Popolare di Vicenza, Federico Zambrini, 50 anni di Piovene Rocchette, e del funzionario Roberto Longone. Oltre a denaro, il direttore aveva anche ottenuto nel settembre 2014 la sottoscrizione di azioni della BpVi per 61mila euro, poi azzerate dal crac dell'istituto di credito.
Gli inquirenti hanno portato alla luce anche una relazione diretta tra la 'Ndrangheta e le banche. Tutti gli affari di Bartucca e Spadafora, secondo l'accusa, sono girati attorno alla filiale della BpVi di Busa di Vigonza. E così l'autorità giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo di circa 200mila euro in auto. Se ci sarà la confisca, verranno utilizzate dalle forze di polizia.
Il Gazzettino