Droga dalla Bulgaria spacciata in città: sgominato sodalizio, 4 arresti

Droga dalla Bulgaria spacciata in città: sgominato sodalizio, 4 arresti
TRIESTE - Continua la decapitazione del sodalizio criminale finalizzato al traffico di stupefacenti con quattro nuovi arresti da parte dei Carabinieri nell'ambito delle...

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TRIESTE - Continua la decapitazione del sodalizio criminale finalizzato al traffico di stupefacenti con quattro nuovi arresti da parte dei Carabinieri nell'ambito delle attività investigative denominate “Raptor” e “Barattolo”, che già lo scorso 31 maggio avevano portato all’esecuzione di 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere, arresti in flagranza e, complessivamente, al deferimento di una trentina soggetti. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Trieste e avviate nel 2014 grazie a un’attività di cooperazione internazionale dopo che la polizia spagnola, nei pressi di Barcellona, aveva controllato tre pregiudicati triestini trovandoli in possesso di una grossa somma in contanti, piccole quantità di hashish e alcuni coltelli, aveva consentito di fare luce sul nutrito e pericoloso gruppo criminale, delineandone assetti e attività.


Il sodalizio smantellato, composto per la maggior parte da triestini, costituiva il principale canale di distribuzione di stupefacenti sulla piazza di Trieste. Aveva contatti e ramificazioni in tutto il Nord Italia e un volume d’affari in rapida espansione. La nuova ordinanza di custodia cautelare ha interessato tre triestini, V.G. classe 69, G.F. classe 56 e S.M. classe 73 oltre a Q.I., cittadino albanese venticinquenne. I quattro sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di aver acquistato e detenuto a fine di spaccio oltre 25 kilogrammi di marijuana. La droga, sequestrata dai Carabinieri, era stata acquistata in Bulgaria ed era destinata al mercato triestino. Lo stupefacente sequestrato, una volta immesso sul mercato triestino, avrebbe fruttato circa 175mila euro. I destinatari delle nuove misure sono a disposizione della Procura della Repubblica, nei rispettivi luoghi di detenzione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino