BADIA POLESINE - All’attività di “pr”, di promotore di eventi e serate nei locali, affiancava anche quella di procurare hashish, marijuana e cocaina...
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Le indagini che hanno portato a questa doppia condanna erano iniziate a dicembre 2017, dopo la disperata segnalazione fatta alla polizia da parte di due genitori, preoccupati perché il figlio era finito in un brutto giro stretto tra la dipendenza sempre maggiore dalla cocaina, e un debito cresciuto parallelamente al consumo di droga, fino ad arrivare ad alcune migliaia di euro, nei confronti di chi lo riforniva. La Sezione antidroga della Mobile rodigina, sulla base dei primi elementi raccolti, ha controllato con pazienza e precisione i telefoni di un’ampia cerchia di giovani e raccogliendo numerose testimonianze. In pochi mesi sono stati così delineati i contorni di un giro di spaccio tra Alto Polesine, Rovigo, Bassa Veronese e Jesolo. Le indagini si sono ramificate in più direzioni e uno dei filoni è poi sfociato in quella che la Mobile ha chiamato “Operazione Muretto 2018”, nell’ambito della quale, è scattato l’arresto di Smanio, con la contestuale perquisizione, con tanto di cani antidroga, della sua abitazione e di quella degli altri tre indagati, oltre a Kastrati, anche un 22enne di origini marocchine residente sempre a Badia e un minorenne di Legnago.
Dalle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Sabrina Duò, sarebbe emersa una rete di spaccio di cocaina, hashish e marijuana fra le province di Rovigo, Verona e Venezia. In particolare, fra Badia, Rovigo, Legnago e Jesolo, con le consegne che sarebbero avvenute in occasione di serate in note discoteche, anche se i locali, come aveva subito precisato il sostituto commissario Alessandro Coltro, «sono risultati del tutto estranei ai fatti».
Smanio, che promuoveva serate come pr, avrebbe utilizzato la sua rete di contatti anche per spacciare. Questa è la contestazione mossagli dagli inquirenti, che hanno lavorato in primo luogo sui tracciati telefonici e ascoltato i giovani individuati come consumatori e clienti. Al 26enne sono state così addebitate decine di cessioni nel corso del 2017. Per lo più nel “giro” delle discoteche, con alcuni clienti polesani che si sarebbero spostati in occasione delle serate proprio per approvvigionarsi. Smanio e Kastrati hanno scelto la via del giudizio abbreviato, ottenendo la riduzione di un terzo della pena. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino