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PADOVA - Ancora droga all'interno della casa di reclusione Due Palazzi. Dopo il droga-party con la morte di un detenuto tunisino per overdose, la Procura ha chiuso l'indagine attorno allo spaccio tra le celle di sostanza stupefacente liquida tipo cannabis. Nei guai è finito il recluso macedone di 36 anni Sheval Ramadani, già indagato per avere introdotto nel penitenziario insieme ad altre quattordici compagni telefoni cellulari. Il pubblico ministero Marco Brusegan, titolare delle indagini, ha ordinato una consulenza medico legale sulla droga trovata e sequestrata alla professoressa Donata Favretto. Il profilo tossicologico del cannabinoide sintetico è risultato molto elevato e altrettanto pericoloso per la salute. Può causare agli assuntori ictus, infarto, danni ai reni, intensa voglia di morire e rottura del tessuto muscolare.
I fatti
Era giugno dell'anno scorso quando gli agenti della polizia penitenziaria hanno pizzicato il macedone spacciare sette striscioline di carta imbevute di un cannabinoide liquido. La droga viene assunta fumandola, come uno spinello. L'autorità giudiziaria ha proceduto al sequestro e la sostanza stupefacente è stata analizzata.
Il precedente
Quattro detenuti sempre della casa di reclusione Due Palazzi, tutti nordafricani, sono stati iscritti nel registro degli indagati per omissione di soccorso aggravata. Il pubblico ministero Sergio Dini, titolare delle indagini, li ha accusati di avere avvisato con troppo ritardo, quasi un'ora, del malore che ha colpito lo scorso 15 giugno il recluso Mohammed El Habchi. Il tunisino di 27 anni, poco dopo, è deceduto a causa di un'overdose di sostanze stupefacenti. Gli agenti della penitenziaria non hanno neppure avuto il tempo di portarlo in infermeria, perchè quando sono stati allertati lo straniero in pochi secondi ha smesso di respirare. Gli inquirenti visionando le telecamere della videosorveglianza del carcere, hanno scoperto come il detenuto tunisino al momento del malore non si trovasse nella sua cella ma in quella degli altri quattro reclusi ora finiti nei guai. Secondo una prima ricostruzione dei fatti i detenuti avrebbero organizzato una sorta di festino a base di droga. Ad un certo momento Mohammed El Habchi ha accusato un malore e i reclusi invece di chiamare subito i soccorsi avrebbero tentato di occultare quanto stava avvenendo. Tutto per timore di essere scoperti a consumare sostanza stupefacente.
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