ESTE - Il lockdown ha fermato quasi tutto, ma non la violenza sulle donne. Sono 55 le vittime che da gennaio a maggio si sono rivolte allo sportello antiviolenza di Este. Di...
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CIBO
«Molte donne non riescono nemmeno a mangiare perché il partner decide cosa acquistare e per chi cucinare – afferma l’assessore al sociale Lucia Mulato –. La violenza psicologica e quella sessuale sono in aumento, spesso usate come minaccia». Oltre alla presa in carico delle nuove richieste di aiuto, gli sportelli hanno proseguito le attività di supporto alle donne e ai bambini ospiti nelle case rifugio. Attualmente a Este sono tre i nuclei accolti (composti dalla donna più gli eventuali figli), di cui uno in fase di sgancio. Si sono rese necessarie anche due nuove accoglienze di emergenza in strutture alberghiere, perché le case rifugio di Este e Padova erano al completo. «Il problema abitativo non è l’unico a preoccupare – afferma la Mulato, riferendosi alle ripercussioni economiche dell’emergenza sanitaria –. Molte delle donne che si sono rivolte agli sportelli svolgevano lavori precari, con contratto a rischio o addirittura senza. Numerosi sono stati anche i casi di interruzione di tirocini e percorsi di inserimento lavorativo. Inoltre, la mancanza di tutela previdenziale ed economica potrebbe rendere ancora più difficile il bilanciamento tra lavoro retribuito e carichi familiari per le donne». I numeri da contattare in caso di violenza sono l’800.81.46.81 (provinciale e attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20) oppure il 1522 (nazionale).
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Il Gazzettino