Dona il sangue e scopre la leucemia: il gesto di altruismo le salva la vita

Dona il sangue e scopre la leucemia: il gesto di altruismo le salva la vita
ADRIA - Donare il sangue salva la vita. Non solo quella degli altri ma in alcune circostanze anche la propria. Significativa la testimonianza di una donatrice che ha raccontato la...

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ADRIA - Donare il sangue salva la vita. Non solo quella degli altri ma in alcune circostanze anche la propria. Significativa la testimonianza di una donatrice che ha raccontato la sua esperienza al convegno medico scientifico organizzato per la Giornata Mondiale del donatore di sangue da Avis Adria e Fidas Polesana.

La 60enne che risiede ad Adria da diversi anni, non aveva avuto alcuna avvisaglia della patologia che l'ha colpita una decina di anni fa. «Dopo una donazione - ha raccontato - ho scoperto, grazie agli accertamenti medici cui normalmente vengono sottoposti i donatori di sangue, di essere affetta da una forma di leucemia fulminante. Ho quindi iniziato a seguire le terapie che poi mi hanno salvata. Se non fossi stata una donatrice di sangue probabilmente avrei scoperto troppo tardi la malattia. Donare sangue mi ha salvato la vita».
La donna ha ringraziato la dottoressa Giuseppina Lobue, per anni responsabile del centro trasfusionale di Adria, la quale le ha dato sostegno seguendola in tutto il percorso di guarigione.

Il convegno era stato aperto dai saluti dell'assessore Marco Tosato seguiti da quelli del presidente emerito della Consulta del Volontariato Sociale, autentico testimone del volontariato adriese, Luigi Passadore, donatore storico che ha invitato tutti i volontari a lavorare insieme per perseguire gli scopi di vera solidarietà e amicizia. Relatori della serata Francesco Chiavilli, già direttore del Dipartimento di medicina trasfusionale dell'Ulss 5 Polesana e Giovanni Lucianò, primario del Pronto Soccorso dell'ospedale di Adria. I due medici hanno illustrato le modalità di raccolta del sangue, il suo utilizzo nelle varie patologie ma hanno, soprattutto, sottolineato il ruolo insostituibile di farmaco salvavita del sangue «che - hanno precisato - non può essere prodotto in laboratorio, ma può essere solo raccolto grazie alla generosità dei donatori».

EVENTO RIUSCITO «Siamo soddisfatti della buona riuscita dell'evento - commentano Giovanni Lotesoriere e Luca Callegari, rispettivamente presidente di Avis Adria e di Fidas Polesana -. L'informazione sui temi della donazione e della prevenzione che ad essa è legata non è mai sufficiente. Lo dimostra sia la presenza di tanti donatori alla serata, sia le domande interessanti che sono state poste ai relatori. La sinergia e la collaborazione fra le nostre associazioni inoltre contribuiscono a rafforzare il nostro messaggio. Stiamo già pensando a qualche altra iniziativa che ci consenta di divulgare l'appello di solidarietà che speriamo di aver veicolato in questa occasione». Chiusura con una cerimonia regligiosa animata dai donatori Avis e Fidas.
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Il Gazzettino