Don Marino Ruggero, parrocchiani sotto interrogatorio della Curia

Don Marino Ruggero, parrocchiani sotto interrogatorio della Curia
PADOVA - La presunta amante, ma non solo. Il tribunale ecclesiastico vuole andare fino in fondo e far luce su ogni aspetto legato alla vicenda di don Marino Ruggero. Per questo...

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PADOVA - La presunta amante, ma non solo. Il tribunale ecclesiastico vuole andare fino in fondo e far luce su ogni aspetto legato alla vicenda di don Marino Ruggero. Per questo motivo oltre alla donna ascoltata venerdì mattina, negli ultimi giorni sono stati interrogati altri fedeli di Albignasego. Almeno due, ma l'elenco del giudice è lungo e il processo non sarà affatto breve. L'intenzione della Curia è di far luce sulle eventuali relazioni sentimentali del prete, ma gli ultimi interrogatori sono serviti ad approfondire anche la gestione economica della parrocchia, dopo le pesanti accuse lanciate dallo stesso don Marino sui registri dei conti spariti «perché forse ero scomodo». E non è tutto, perché la faida intestina di paese è accompagnata da veleni sempre più forti: ora emerge che le denunce contro ignoti presentate ai carabinieri per gli ultimi volantini ritenuti diffamatori non sono solo due, ma addirittura quattro. 


 

Don Marino, la verità sulla presunta amante. Si è presentata in Curia

PADOVA - Un mese dopo le dimissioni da parroco di San Lorenzo di Albignasego, il processo canonico nei confronti di don Marino Ruggero entra nel vivo. Il cinquantaquattrenne sacerdote padovano è accusato di aver violato "l'obbligo del celibato" e ieri mattina alle nove la sua presunta amante si è presentata in Curia per essere ascoltata dal giudice.



LE REAZIONI
Don Marino Ruggero, cinquantaquattrenne sacerdote padovano dimesso il 2 gennaio dopo due anni alla guida della parrocchia di San Lorenzo di Albignasego, è sotto processo canonico accusato di aver violato «l'obbligo del celibato». Venerdì mattina alle 9 la presunta amante ha raccontato al giudice la propria verità sul rapporto col prete: la Curia tiene uno stretto riserbo sulla sua testimonianza. Ieri il vescovo Cipolla, intervenuto pubblicamente per annunciare San Leopoldo nuovo patrono dei malati di tumore, non ha voluto rilasciare dichiarazioni sull'inchiesta. «Le carte sono secretate e c'è un processo in corso - fanno sapere dalla Diocesi -, le fasi di questo processo vanno rispettate e non possiamo dire niente». Anche don Marino, che inizialmente aveva reagito sparando bordate a destra e a sinistra, da alcune settimane ha scelto di mantenere un basso profilo senza alimentare altre polemiche: «Ripeto e ricordo - taglia corto il sacerdote - che tutto quello che viene detto e scritto ogni giorno è in mano ai miei avvocati».

GLI INTERROGATORI
Il processo è ancora nella fase istruttoria, quello della raccolta delle prove, come spiegato poche settimane fa dal vicario giudiziale monsignor Tiziano Vanzetto. Nell'ultima settimana sono stati ascoltati fedeli informati sulla gestione della parrocchia e dell'asilo parrocchiale. Hanno parlato sia del periodo di don Marino sia di quello legato al predecessore don Carlo Daniele (che si è sempre detto «tranquillo e trasparente»). 
L'elenco delle persone da sentire è lungo è comprenderebbe anche altre testimonianze femminili, visto che gli accusatori di don Marino hanno segnalato «comportamenti poco chiari e professionali anche con un'altra parrocchiana» e di «un insolito viavai la domenica pomeriggio in canonica». Raccolte tutte le testimonianze, don Marino sarà chiamato di nuovo davanti al giudice che gli renderà conto di quanto dichiarato dalle persone interrogate. 



LE OFFESE
La piccola comunità di San Lorenzo vive come se fosse dentro una fiction. Lo scandalo di don Marino si è trasformato in una vera guerra di paese. Da una parte la nutrita schiera di difensori, che ha organizzato una fiaccolata a favore del prete lo scorso 31 gennaio: «Non crediamo che ci siano davvero prove a suo carico, e in ogni caso lui qui ha portato una ventata d'aria nuova coinvolgendo moltissimi giovani». Dall'altra parte poche famiglie (ma estremamente convinte) di accusatori, che hanno mandato 15 mail alla Curia segnalando don Marino per i comportamenti «non conformi allo stato clericale». 

Lettere anonime sono spuntate da entrambe le parti, ma le più pesanti sono senza dubbio quelle che attaccano con nomi e cognomi i grandi accusatori di don Marino. Un volantino colmo di offese trovato venerdì 31 gennaio nel bagno di una pasticceria, scritto a mano, non è passato inosservato: le denunce per diffamazione diventano quattro, i carabinieri indagano sull'autore.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino