​Don Luca sorvegliato speciale, ronde di fedeli per presidiare la parrocchia

​Don Luca sorvegliato speciale, ronde di fedeli per presidiare la parrocchia
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MARGHERA - Sorvegliato speciale in un luogo tenuto riservato. Nuovo numero di telefonino a conoscenza di pochissimi, fra cui gli investigatori che non hanno ancora concluso le indagini sul tentativo di estorsione di cui è stato vittima. Lontano da Marghera, dalla parrocchia che guida da 7 anni, don Luca Biancafior sa di poter contare su una fitta rete di protezione, non solo quelle che gli è garantita dalla polizia, ma anche dai suoi parrocchiani.




Donne e uomini che dopo lo choc iniziale dell’allontanamento in via precauzionale del loro parroco su consiglio dello stesso Patriarca si sono organizzati per garantire la celebrazione delle messe quotidiane con sacerdoti a rotazione e l’apertura del patronato che grazie a don Luca è ritornato a essere un punto di aggregazione prezioso.



Ed ecco i turni, con le rispettive squadre di volontari, per presidiare le porte della Parrocchiale e per gestire le strutture ricreative, compreso il bar, e consentire lo svolgimento delle normali attività: messaggi forti rivolti alla famiglia Marigliano, quella di Francesco Celeste, il 20enne che, ospitato e aiutato da don Luca, è in carcere dopo l'arresto in flagranza con i tremila euro chiusi consegnati da don Luca. Era il prezzo del ricatto per le molestie inventate: col giovane in manette anche la madre "Rosi" e il compagno di lei, Antonio Firla, un vero clan. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino