Tentano la rapina, gioielliere pesta i banditi per difendere la moglie

La gioielleria presa di mira
DOLO - Hanno pensato che potesse essere un colpo facile facile. Quando hanno visto la titolare della gioielleria all'interno, da sola, hanno deciso di entrare in azione. Solo...

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DOLO - Hanno pensato che potesse essere un colpo facile facile. Quando hanno visto la titolare della gioielleria all'interno, da sola, hanno deciso di entrare in azione. Solo che non avevano tenuto conto che, dall'altra parte del bancone, non visibile dalla vetrina esterna, c'era anche il marito. L'uomo, Maurizio Ruggero Conte, non si è fatto spaventare dai due banditi e a suon di schiaffi li ha cacciati dal negozio.

A MANI NUDE Succede in piazzetta Aldo Moro, civico 2, poco dopo le 18.30 di ieri sera. I due rapinatori, un uomo e una donna, entrano in gioielleria con il volto mascherato da sciarpa, bavero e occhiali. Non hanno armi, sono a mani nude. Sono in due e pensano, probabilmente, di spaventare la cassiera tanto da farsi consegnare tutti i preziosi del banco. Quando vedono arrivare anche il marito, hanno un attimo di smarrimento. L'uomo reagisce, ne nasce una colluttazione. Volano pugni da una parte e schiaffi dall'altra. Il gioielliere, però, riesce a imporsi e i due scappano di corsa fuori dal locale, salgono su un'auto e spariscono nel nulla. Sul posto arrivano di corsa, chiamati dalla coppia, i carabinieri della tenenza di Dolo e del nucleo investigativo di Venezia. Il titolare ha riportato qualche contusione, ma senza conseguenze particolarmente gravi.
LA TESTIMONIANZA Choc e paura per l'incursione improvvisa, ma per fortuna nessun danno (fisico o economico che sia). «Ancora non mi rendo conto di quel che è successo - commentava la moglie del titolare un paio d'ore dopo l'aggressione - La donna aveva una parrucca che ho strappato nel corso della colluttazione. Quando è accorso mio marito, è stato colpito con due pugni e ha a sua volta reagito. Ho gridato aiuto, e delle persone stavano accorrendo in negozio. A un certo punto il rapinatore ha detto Amore andiamo, non si può. Sono usciti una prima volta ma poco dopo sono tornati indietro a riprendersi un borsone, che prima avevano appoggiato a terra. Per poi scappare». I militari hanno acquisito le immagini delle telecamere della videosorveglianza interna della gioielleria, per cercare di risalire all'identità dei due rapinatori. E qualcuno si sarebbe annotato anche il numero di targa dell'auto usata per la fuga.

A quanto ricostruito finora si tratterebbe di due italiani, sulla quarantina. Poco probabile che si tratti di professionisti. Solo degli sprovveduti, infatti, avrebbero cercato di entrare in una gioielleria così, senza un piano, senza delle armi, senza conoscere gli spostamenti e gli orari dei titolari, senza sapere quale fosse il momento migliore e più adatto per colpire. L'ipotesi principali è che si sia trattato di una coppia di sbandati, che avrebbero tentato il colpo gobbo. Difficile, però, stando così le cose, che possano riuscire a farla franca. Insieme agli investigatori, anche la squadra scientifica, è alla ricerca di tracce biologiche o elementi utili alle indagini. Viste le premesse, il cerchio attorno ai rapinatori potrebbe stringersi già nelle prossime ore.

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Il Gazzettino