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TREVISO - La musica che si ferma improvvisamente, le luci che si spengono e le casse che invece di pompare musica fanno sentire lo stridore di una frenata e poi il rumore di un’auto che si schianta. Nell’ultimo fine settimana la discoteca Odissea ha scelto di mettere in guardia così tutti i giovani che affollavano le piste. «Abbiamo voluto dare un messaggio forte, ricordando chi non c’è più – spiega Giannino Venerandi, patron del locale di Spresiano – i ragazzi sono rimasti in silenzio e poi hanno applaudito. E non ci fermeremo qui».
IL PROTOCOLLO
L’iniziativa si inserisce nel protocollo per la legalità e la sicurezza nelle discoteche rinnovato ieri in prefettura con i rappresentanti di una trentina di locali da ballo della Marca, il sindacato dei locali (Silb) e Zed entertainment, più l’associazione italiana sicurezza sussidiaria (Aiss). «L’accordo prevede attività di prevenzione da parte dei gestori per contrastare l’abuso di alcol, l’uso di sostanze stupefacenti e, in particolare, per aumentare la consapevolezza sulla sicurezza stradale – fa il punto il prefetto Angelo Sidoti – potranno essere proiettati video e immagini particolari, di forte impatto.
L’ESCALATION
Su questo fronte, tra qualche bicchiere di troppo, schermaglie e risse, le cose sono peggiorate rispetto a prima dell’emergenza Covid. A evidenziarlo sono direttamente i gestori. «Dopo le chiusure per l’emergenza Covid, i più giovani si sono avvicinati a un mondo che non conoscevano – specifica il patron dell’Odissea – ma l’approccio non è stato graduale. E questo ha inciso sull’abitudine a comportamenti corretti». Non a caso ieri Renzo Venerandi, presidente di Silb Treviso, ha chiesto alla prefettura una maggiore presenza delle forze dell’ordine. «Oggi i ragazzi sono più agitati – rivela – da parte nostra, appena vediamo qualche scaramuccia che potrebbe trasformarsi in qualcosa di pericoloso, spesso partendo da motivi futili, chiediamo l’intervento delle forze dell’ordine. Ma non è sempre semplice. Capiamo che i numeri sono ridotti. Quel che è certo è che la presenza di una pattuglia rappresenta sempre un ottimo deterrente per fare in modo che i ragazzi stiamo più attenti». I locali sono organizzati con servizio d’ordine, metal detector all’ingresso, ambulanza e così via. «Ma capita che la situazione possa degenerare anche solo per uno spintone o un’occhiata – sottolinea Venerandi – in questi casi possiamo cercare di mediare. Ma poi bisogna far intervenire le forze dell’ordine». La porta è aperta. «I controlli ci sono tutti i giorni. E nei fine settimana vengono implementati. La provincia è molto presidiata. E anche i locali da ballo sono sottoposti a questo tipo di vigilanza – tira le fila il prefetto – i gestori hanno chiesto di poter segnalare delle serate particolari».
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Il Gazzettino