VENEZIA - Una ragazza di 25 anni, Miriam de Giovanni, veneziana di Cannaregio, si presenta da sola in pronto soccorso all'Ospedale Civile di Venezia sabato 26 ottobre con...
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FATICA A RESPIRARE E FEBBRE - MALESSERE DA UN MESE, DOPO LA GITA ALLE TERME
Non stava bene da un mese e lo scorso fine settimana l'aveva passato in ospedale per una difficoltà a respirare che non voleva andarsene. «Un malessere continuo che andava avanti da un mese, dopo una gita alle Terme con il fidanzato», racconta il padre, Flavio. Per questo Miriam De Giovanni e i suoi genitori, Flavio e Cristina, si erano presentati in Pronto soccorso sabato pomeriggio. Lei ne era uscita domenica sera con una diagnosi di principio di pleurite e polmonite e una lista di esami per approfondire.
IL RITORNO A CASA, POI LA SITUAZIONE PRECIPITA DI COLPO
Arrivata a casa e iniziato il percorso farmacologico, tuttavia, non ha visto miglioramenti: e ieri, tre giorni dopo le dimissioni il collasso: il 118, allertato, è arrivato a casa della giovane con un rianimatore, poi il trasporto al pronto soccorso dell'ospedale. Purtroppo, nonostante i tentativi di salvarle la vita, la giovane non si è più ripresa ed è deceduta per un arresto cardiocircolatorio alle 13.30. Cosa abbia ucciso Miriam ancora non si sa, l'autopsia sulla giovane è stata eseguita ieri, i risultati arriveranno nei prossimi giorni.
LA NOTA DELL'OSPEDALE
In attesa che venga chiarita e accertata la causa della morte della giovane deceduta ieri, 30 ottobre, i medici dell'Ospedale Civile di Venezia confermano anche in questa fase la piena disponibilità e la piena vicinanza ai familiari, in accordo con i quali si svolgono in queste ore gli accertamenti diagnostici. La Direzione dell'Ospedale sottolinea che con lo stesso atteggiamento di accorata attenzione i medici si sono prodigati ieri, di fronte al gravissimo quadro presentatosi ai sanitari, nel tentativo di salvare la vita alla giovane paziente, con il coinvolgimento delle équipe della Cardiologia e della Rianimazione dell'Ospedale, al fianco dei medici del Suem118 e del Pronto Soccorso. Con la medesima attenzione si erano svolti gli accertamenti sullo stato di salute della paziente durante l'accesso al Pronto Soccorso nella giornata di sabato 26 ottobre: in quella occasione, la giovane era stata visitata da due medici del Pronto Soccorso e poi dal medico infettivologo; contemporaneamente agli accertamenti ampi, prolungatisi per un periodo di Osservazione Breve Intensiva, alla giovane era stata avviata la conseguente terapia, che andava proseguita a domicilio; era stato infine concordato un coerente programma di esami e visite di rivalutazione, che non è stato possibile attuare per il precipitare del quadro clinico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino