Rovigo. Detenuto va su tutte le furie per una convocazione dal direttore e aggredisce le guardie penitenziarie

Rovigo. Detenuto va su tutte le furie per una convocazione dal direttore e aggredisce le guardie penitenziarie
ROVIGO - Un detenuto italiano nel carcere di Rovigo, che aveva ricevuto la convocazione dal direttore per una recente aggressione a un medico del penitenziario, ha scagliato uno...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROVIGO - Un detenuto italiano nel carcere di Rovigo, che aveva ricevuto la convocazione dal direttore per una recente aggressione a un medico del penitenziario, ha scagliato uno sgabello di legno della camera contro un poliziotto che aveva cercato di convincerlo a seguirlo. Per non essere portato in cella d'isolamento, ha iniziato a scagliare oggetti contro gli altri agenti, colpendo sul volto un ispettore e cercando anche di brandire una mazza di legno che aveva nascosto sotto gli abiti, dando infine un calcio al ginocchio un terzo poliziotto. Lo riferiscono oggi Giampietro Pegoraro, del coordinamento regionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria, e Barbara Marchionni, responsabile locale di Rovigo. «Il soggetto in questione - proseguono, in una nota - era già noto per aggressioni simili che aveva commesso in passato ma ormai, per ogni intervento o comunicazione nei confronti di qualsiasi persona reclusa, i Poliziotti penitenziari devono aspettarsi reazioni simili». Per Mirko Manna, segretario nazionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria, «è diventato impossibile lavorare in queste condizioni. Mentre il Capo Dap nasconde i dati sulle aggressioni che avvengono quotidianamente in tutta Italia, migliaia di donne e uomini della Polizia Penitenziaria si recano in servizio ogni giorno con la consapevolezza di avere di fronte detenuti che li possono attaccare ogni giorno». 
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino