VENEZIA - È stato denunciato per lesioni, in relazione ad una protesi dentaria che provocò non pochi problemi ad una paziente e, nel corso dell’inchiesta, si...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il processo a suo carico si è aperto ieri mattina con la deposizione della donna che ha sporto querela, una settantaquattrenne di Castello, la quale si è costituita parte civile con gli avvocati Augusto Palese e Gian Luca De Biasi, reclamando un risarcimento di 50 mila euro per i danni sofferti. Le cure dentarie finite sotto accusa risalgono al periodo compreso tra il 2011 e il 2014, periodo in cui si era rivolta ad uno studio di Cannaregio per farsi sostituire una vecchia protesi. L’intervento le diede dei problemi e quindi si recò da quello che credeva essere un dentista per chiedergli di risolverli e, in occasione della sua ultima visita, trovò chiuso lo studio. I legali della donna hanno presentato querela, facendo sottoporre la loro assistita ad una visita medico legale finalizzata ad accertare gli eventuali errori nell’esecuzione della protesi e quantificare i danni sofferti dalla donna. È in questa fase che emerse la sorpresa: Doria è risultato essere un semplice odontotecnico, che si era offerto di vendere lo studio di un amico dentista, andato in pensione, e nel frattempo aveva continuato ad esercitare nell’immobile. Il dentista andato in pensione inizialmente era finito a sua volta sotto inchiesta, ma poi la sua posizione è stata archiviata in quanto è risultato del tutto estraneo alla vicenda. Nel processo apertosi ieri, Maurizio Doria è imputato di lesioni colpose, ma vi è un procedimento parallelo per abuso di professione medica: gli odotontotecnici non possono operare sui pazienti. Il suo difensore, l’avvocato Carlo Favaro, è intenzionato a dimostrare che la protesi fu realizzata in maniera corretta e non è responsabile delle lesioni lamentate dalla paziente. L’udienza proseguirà a dicembre con l’audizione dei consulenti medico legali e di altri testimoni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino