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ROVIGO - Un dissalatore, a noleggio e fatto arrivare dalla Spagna (che costerà 140mila euro per i due mesi di utilizzo), che entrerà in funzione oggi nella centrale di potabilizzazione di Ponte Molo, in comune di Taglio di Po, e un’ordinanza di limitazione, cosiddetta di solidarietà, dell’utilizzo dell’acqua potabile, per i comuni di Porto Tolle, Taglio di Po e Ariano nel Polesine. Sono queste, momentaneamente, le soluzioni per l’emergenza idrica legata alla siccità che sta interessando il Polesine e il Veneto, messe in atto da Acquevenete, di concerto con i sindaci dei comuni polesani, con la Prefettura, l’Arpav, l’Ulss 5, il Consiglio di bacino e la Provincia per far fronte all’emergenza idrica. Soluzioni presentate in una conferenza stampa da Piergiorgio Cortelazzo presidente di Acquevenete, Monica Manto direttore generale dell’azienda idrica, con la viceprefetto Rosa Correale.
ACQUA SALATA
Questo perché proprio in conseguenza alla prolungata siccità, si è riscontrato il problema del cuneo salino che si verifica con l’abbassamento del livello del Po che ha portato l’acqua del mare a risalirne il corso, avvicinandosi all’impianto di potabilizzazione di Ponte Molo, il quale non è dotato delle specifiche sezioni di trattamento necessarie per la rimozione della salinità di acqua. Mercoledì, per i parametri legati alla salinità, è stato rilevato un valore massimo di conducibilità elettrica di 4.200 e un valore minimo di 1.200 nell’acqua grezza che viene prelevata dal Po e inviata al trattamento, quando il limite previsto dalla normativa è fissato in 2.500.
«Siamo in una condizione di prolungata siccità, con il livello del Po ben al di sotto delle medie storiche - sottolinea Cortelazzo - il fenomeno di risalita del cuneo salino aveva interessato la centrale di Ponte Molo (che tra due o tre anni sarà dismessa, ndr) nel 2003 e allora era stata emanata un’ordinanza che vietava l’utilizzo dell’acqua ai fini potabili.
IL DECRETO
L’ordinanza di solidarietà (tesa a sensibilizzare la popolazione a un utilizzo razionale, accorto e sostenibile) che sarà emessa dai sindaci dei comuni bassopolesani interessati dall’impianto di potabilizzazione di Ponte Molo, prevede il divieto di impiegare acqua potabile per il lavaggio di cortili e piazzali, il lavaggio domestico di veicoli a motore, il riempimento di vasche da giardino, fontane ornamentali e simili. Sono esclusi dall’ordinanza i servizi pubblici di igiene urbana, il verde di pertinenza sanitaria, l’utilizzo zootecnico o produttivo per le attività regolarmente autorizzate all’uso di acqua potabile. È consentito annaffiare orti e giardini esclusivamente nella fascia oraria notturna, tra mezzanotte e le 7. Ordinanza che chiede un uso estremamente accorto dell’acqua e di impiegarla esclusivamente per gli usi alimentari e igienico-sanitari.
«Ringrazio gli enti - ha concluso Cortelazzo - sindaci, Provincia, Ulss, con la supervisione della viceprefetto Correale, per il lavoro svolto e per l’attività di controllo che sarà diversa rispetto a quella ordinaria, considerata l’emergenza».
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Il Gazzettino