ROVIGO - Un dissalatore, a noleggio e fatto arrivare dalla Spagna (che costerà 140mila euro per i due mesi di utilizzo), che entrerà in funzione oggi nella centrale di potabilizzazione di Ponte Molo, in comune di Taglio di Po, e un’ordinanza di limitazione, cosiddetta di solidarietà, dell’utilizzo dell’acqua potabile, per i comuni di Porto Tolle, Taglio di Po e Ariano nel Polesine. Sono queste, momentaneamente, le soluzioni per l’emergenza idrica legata alla siccità che sta interessando il Polesine e il Veneto, messe in atto da Acquevenete, di concerto con i sindaci dei comuni polesani, con la Prefettura, l’Arpav, l’Ulss 5, il Consiglio di bacino e la Provincia per far fronte all’emergenza idrica.
ACQUA SALATA
Questo perché proprio in conseguenza alla prolungata siccità, si è riscontrato il problema del cuneo salino che si verifica con l’abbassamento del livello del Po che ha portato l’acqua del mare a risalirne il corso, avvicinandosi all’impianto di potabilizzazione di Ponte Molo, il quale non è dotato delle specifiche sezioni di trattamento necessarie per la rimozione della salinità di acqua. Mercoledì, per i parametri legati alla salinità, è stato rilevato un valore massimo di conducibilità elettrica di 4.200 e un valore minimo di 1.200 nell’acqua grezza che viene prelevata dal Po e inviata al trattamento, quando il limite previsto dalla normativa è fissato in 2.500.
«Siamo in una condizione di prolungata siccità, con il livello del Po ben al di sotto delle medie storiche - sottolinea Cortelazzo - il fenomeno di risalita del cuneo salino aveva interessato la centrale di Ponte Molo (che tra due o tre anni sarà dismessa, ndr) nel 2003 e allora era stata emanata un’ordinanza che vietava l’utilizzo dell’acqua ai fini potabili. Quest’anno ci siamo mossi per tempo, con monitoraggi costanti e seguendo un preciso piano di emergenza per non farci cogliere impreparati. L’utilizzo del dissalatore fatto arrivare dalla Spagna è per noi un metodo innovativo che come tale, andrà testato, ma sulla cui tecnologia ed efficienza non abbiamo dubbi. In questa criticità risultano vincenti gli investimenti a lungo termine fatti dalla Regione e dal gestore nel tempo, come il sistema acquedottistico Savec, che si conferma un’opera fondamentale per il territorio polesano. La priorità di Acquevenete, e mia personale come parlamentare - conclude Cortelazzo - sarà ora proprio quella di dare massima accelerazione alle interconnessioni di rete per dismettere l’approvvigionamento dal Po, che espone la popolazione a criticità idriche del livello di questi giorni».
IL DECRETO
L’ordinanza di solidarietà (tesa a sensibilizzare la popolazione a un utilizzo razionale, accorto e sostenibile) che sarà emessa dai sindaci dei comuni bassopolesani interessati dall’impianto di potabilizzazione di Ponte Molo, prevede il divieto di impiegare acqua potabile per il lavaggio di cortili e piazzali, il lavaggio domestico di veicoli a motore, il riempimento di vasche da giardino, fontane ornamentali e simili. Sono esclusi dall’ordinanza i servizi pubblici di igiene urbana, il verde di pertinenza sanitaria, l’utilizzo zootecnico o produttivo per le attività regolarmente autorizzate all’uso di acqua potabile. È consentito annaffiare orti e giardini esclusivamente nella fascia oraria notturna, tra mezzanotte e le 7. Ordinanza che chiede un uso estremamente accorto dell’acqua e di impiegarla esclusivamente per gli usi alimentari e igienico-sanitari.
«Ringrazio gli enti - ha concluso Cortelazzo - sindaci, Provincia, Ulss, con la supervisione della viceprefetto Correale, per il lavoro svolto e per l’attività di controllo che sarà diversa rispetto a quella ordinaria, considerata l’emergenza».