MESTRE - Anni fa era la filiale Unicredit del centro di Mestre, del salotto buono della città. Basta guardare le foto per rendersi conto di cos'è diventata. In...
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Ieri mattina i vigili del progetto Oculus, che si occupa di interventi di rigenerazione urbana, sono andati in sopralluogo, poi anno chiamato il referente di zona di Unicredit avvisandolo della situazione precaria e chiedendogli di procedere a una pulizia generale. Da Unicredit hanno risposto con solerzia che chiameranno una ditta ma, dato che è periodo festivo, la pulizia probabilmente verrà effettuata non prima del 6 gennaio alla presenza dei vigili per garantire la sicurezza degli operai.
Non è la prima volta che l'area viene pulita. E non è la prima volta che intervengono i vigili di Oculus, un gruppo che sta svolgendo un lavoro intenso, prezioso e meritorio in tutta la città, nelle zone più abbandonate e meno centrali ma anche in centro come nell'area dell'ex Umberto I. Nel caso della ex filiale Unicredit pare si tratti di tossicodipendenti provenienti dall'est Europa in prevalenza lituani e forse di qualche mendicante. Una volta che l'area sarà stata liberata, ripulita e sanificata, il problema purtroppo verrà risolto solo temporaneamente ed è di duplice natura: da un lato, essendo la recinzione troppo bassa, presto torneranno ad invadere il giardinetto, anche perché è da poco che il numero delle persone che ci dormono e vanno a bucarsi è aumentato ma fino a qualche settimana fa c'erano stabilmente almeno un paio di senzatetto. Dall'altro lato, una volta che li avranno sgomberati da piazza Barche, se ne andranno da qualche altra parte, cercando in giro per la città un posto accessibile e abbandonato dove sistemarsi. E questo nonostante gli interventi dei vigili urbani siano praticamente all'ordine del giorno. Per il caso specifico, dunque, fino a che Unicredit non costruirà una recinzione più alta, il degrado nel cuore di Mestre sarà irrisolvibile. Per il resto, i vigili urbani fanno il proprio dovere, servirebbero probabilmente altri interventi di ordine sociale e preventivo per far sì che l'attività di indagine e gli sgomberi siano più efficaci. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino