L'Azienda feltrina ha i conti in "rosso": «Fuori i responsabili»

La casa di riposo di Feltre
Il debito è stato appianato, ma la minoranza scende all’attacco: «È necessario capire di chi sono le responsabilità e soprattutto rivedere...

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Il debito è stato appianato, ma la minoranza scende all’attacco: «È necessario capire di chi sono le responsabilità e soprattutto rivedere l’assetto giuridico dell’Azienda Feltrina». Il Consiglio comunale di Feltre ha approvato ieri il bilancio consuntivo della consortile che ha registrato una grossa perdita rispetto alla previsione. A livello di numeri parliamo di 344.312,84 euro coperti per 246.980,68 euro da un contributo riservato ai centri di servizio per le difficoltà affrontate con la pandemia. Per cui ciò che è rimasto in carico ai Comuni di Feltre e Cesiomaggiore ammonta a 165.888 euro di cui 145.706,21 euro per Feltre. Le perdite sono state generalizzate; rispetto al 2020 -123mila euro alla Farmacia dell’ospedale, -242mila euro quote e rette, -121mila centro Alzaimer, -18mila euro centro servizi Cesio. 



IL SINDACO
«Quello che ha destato preoccupazione – spiega il sindaco Paolo Perenzin – è che a fine febbraio si parlava di una perdita di 100mila euro e solo a fine marzo abbiamo saputo della perdita più grave. Quello che abbiamo subito cercato di capire è stato il perché della tardiva comunicazione e se questo volesse dire che non c’era il pieno controllo ed esatta conoscenza dell’andamento economico – finanziario dell’azienda». 



LA DECISIONE 
«La preoccupazione che ci fosse poca cognizione della situazione economico-finanziaria è parsa reale dopo un’indagine che è stata fatta – prosegue Perenzin -. Per questo abbiamo deciso di concentrarci in primis sul reperimento delle risorse per appianare il debito (lo farà con l’avanzo di amministrazione). Successivamente abbiamo poi dato un incarico di consulenza esterna a titolo gratuito all’ex presidente Angelo Dalla Costa con due obiettivi: riavviare il controllo di gestione e concentrarci sull’analisi del bilancio 2020 per capire se ad incidere è stato solo il Covid o se ci sono altre motivazione».



IL DIBATTITO 


«Non eravamo pronti ad affrontare una situazione come questa – sottolinea la consigliera Nadia Forlin -. Sicuramente è mancata l’attenzione e la preparazione per essere pronti ad arginare il problema in tempo reale. Abbiamo tutti sottovalutato la situazione e ripresa solo quando si sono rilevate le perdite». Il consigliere Franco Debortoli attacca. «Non venite a dirmi che la consortile e il cda non hanno responsabilità. Qualcuno doveva avere cognizione della situazione. Credo quindi che le responsabilità debbano essere trovate e non in chi ricopre un incarico a titolo volontario e fa quello che può. Forse vale la pena rivedere l’assetto giuridico dell’Azienda». Il consigliere Alberto Vettoretto concorda nel fatto che «debbano essere identificate le responsabilità e debba essere rivisto l’assetto dell’Azienda: il puro volontariato va bene, ma fino ad un certo punto. Ci sono sempre più difficoltà e serve una figura professionalizzata». «Va risolto con la massima urgenza sia la mancanza del presidente che la riorganizzazione dell’Azienda in quanto ritengo che i sistemi di governance non abbiano funzionato a tutti i livelli, dalla direzione, alla consortile al Cda» ha affermato con decisione Ennio Trento. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino