Decreto flussi, il click day si avvicina: in Fvg chiesti 200 lavoratori stranieri per cantieri e trasporti

Foto d'archivio, un cantiere edile con i lavoratori all'opera
Il Veneto ne ha chiesti a Roma diecimila. Una cifra che nelle stanze dei bottoni del Friuli Venezia Giulia viene ritenuta fuori mercato. Esagerata rispetto alle...

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Il Veneto ne ha chiesti a Roma diecimila. Una cifra che nelle stanze dei bottoni del Friuli Venezia Giulia viene ritenuta fuori mercato. Esagerata rispetto alle potenzialità che può esprimere il mercato del lavoro interno. Nella nostra regione la domanda è più proporzionata se si considerano le esigenze del tessuto locale. Ma si tratta comunque di una partita importante: sono quasi novecento, i lavoratori stranieri che si vorrebbe arrivassero in Friuli Venezia Giulia grazie al “Decreto flussi. E nelle richieste protocollate dalla Regione e già dirette a Roma ci sono anche due categorie di lavoratori particolarmente importanti, nonché al centro del dibattito: gli autotrasportatori per conto terzi e gli addetti del settore dell’edilizia


IL QUADRO
Per lavoratori stranieri in questo caso si intende extracomunitari. Il bacino, solitamente, è quello dell’Europa dell’Est non ancora inserita nel contesto Ue, anche se il “concorso” è aperto a tutti gli extracomunitari. Il giorno del click day - questa è la formula ministeriale utilizzata per la gestione delle migrazioni regolarizzate - è il 27 marzo. Nel dettaglio, il Friuli Venezia Giulia ha evidenziato il fabbisogno di 100 quote per il settore dell’autotrasporto. C’è anche la suddivisione provinciale degli arrivi: sono 41 lavoratori in provincia di Udine, 22 nel Pordenonese, 24 a Trieste e 13 nel Goriziano. Sempre 100, poi, i lavoratori per il settore dell’edilizia, anche se la crisi del Superbonus potrebbe rivedere queste ultime necessità. La ripartizione provinciale è la stessa determinata per quanto riguarda il settore del trasporto. 


LE NOVITÀ


Con la medesima nota, la Regione aveva chiesto che le quote da attribuire al Friuli Venezia Giulia fossero assegnate in forma specifica a ciascuno dei due settori di attività segnalati, evitando, pertanto, la loro generica attribuzione all’insieme dei settori merceologici previsti dal decreto flussi. A seguito della successiva pubblicazione del Dpcm 29 dicembre 2022 (Decreto flussi 2022) si è avuta contezza dell’aumento a sei, per l’anno 2023, dei settori merceologici di attività ai quali saranno attribuite le quote per lavoro non stagionale (con prevedibile incremento, pertanto, del numero e della tipologia delle relative istanze) che risultano ora, oltre a quelli già indicati, quelli della meccanica, dell’alimentare e della cantieristica navale. «Novità che ha rafforzato l’intenzione di questa amministrazione di procedere ad una assegnazione delle quote in forma mirata», si legge nel documento ufficiale del Friuli Venezia Giulia. Importante, nel nostro caso, soprattutto il settore della cantieristica navale, che ha il suo polo di eccellenza a Monfalcone. Conseguentemente, si è provveduto, con nota del 15 febbraio 2023, a chiedere alla direzione generale immigrazione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di confermare la possibilità di procedere all’assegnazione delle quote disponibili ai soli settori di attività dell’autotrasporto per conto terzi e dell’edilizia, sia sotto il profilo giuridico che sotto quello tecnico. Tuttavia, il ministero del Lavoro, con nota del 20 febbraio 2023, ha riscontrato negativamente tale richiesta, motivando l’impossibilità con il fatto che le quote vengono assegnate ai singoli ambiti provinciali non per singolo settore di attività, ma genericamente a favore degli stessi, essendo la quota fissata dall’articolo 3 del Dpcm una quota complessiva per i settori produttivi dallo stesso individuati, non suscettibile, pertanto, di riparto tra gli stessi. Il Friuli ha chiesto anche 660 lavoratori stagionali. Un numero nella norma.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino