Decespugliatori al posto delle doppiette: i cacciatori ripristinano tre sentieri

Uno dei punti liberati dalle erbacce grazie all'intervento dei cacciatori
BELLUNO -  I cacciatori di Belluno ripristinano tre sentieri sul Nevegal, sul Serva e lungo l’Ardo. In azione un gruppo di una quindicina di volontari della Riserva di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

BELLUNO -  I cacciatori di Belluno ripristinano tre sentieri sul Nevegal, sul Serva e lungo l’Ardo. In azione un gruppo di una quindicina di volontari della Riserva di caccia del capoluogo, coordinato dal Comune, che è intervenuto tra sabato e domenica, decespugliatori alla mano per liberare i sentieri dalla vegetazione. «Un’operazione che ha il duplice scopo turistico e sanitario perchè falciando si limita la presenza delle zecche», spiega Luca Dalla Bernardina, presidente della Riserva. I sentieri sistemati sono annoverati tra i percorsi più frequentati compresi tra il monte Serva e il versante del Nevegal: sono il troi Cal de Costa (tra la Fossa Granda) e casere Zoppei sul Colle, quello tra la croce illuminata e Busa dei Vedei sul Serva e quello che da Cargador conduce ad Agnellezze e Passo della Cavalla. 


LA COLLABORAZIONE
Grazie alla collaborazione tra il Comune e la Riserva di Caccia di Belluno, tre sentieri da tempo privi di manutenzioni sono stati ripuliti e liberati dalla vegetazione infestante che aveva finito per coprire completamente la traccia. In un fine settimana di intenso lavoro, l’erba è stata tagliata e i tracciati sono stati liberati da rami e tronchi caduti, restituendo così al territorio una parte della rete sentieristica che rischiava di cadere in disuso. Al lavoro c’erano una quindicina di volontari, che erano divisi in tre squadre. «Un intervento importante sotto il profilo paesaggistico e turistico – commenta l’assessore Franco Roccon, che ha coordinato le operazioni insieme al consigliere di maggioranza Massimo Garzotto e al coordinatore del gruppo di volontari comunali, Paolo Zaltron -, abbiamo una rete di sentieri ricca, ben segnalata nelle cartine e sul territorio, tenerla percorribile è fondamentale per valorizzarla e presentarci ai turisti al meglio». 


IN QUOTA


La pulizia ha coinvolto diversi chilometri di tracciati, tra un’altitudine di 1000 e 1800 metri. I volontari, tutti appartenenti alla Riserva di caccia di Belluno sono intervenuti con apparecchiature proprie, ricevendo dal Comune la copertura assicurativa, il filo e la miscela per i decespugliatori. «In particolare – spiega Garzotto – in Nevegal hanno operato tra la Fossa Granda e Forcella Zoppei passando poi nel versante sud. In Serva hanno ripulito il sentiero che dalla croce del monte sale alla Busa dei Vedei (non è possibile fare la pulizia totale a causa di interruzioni per piante cadute) e quello che da Cargador e Bocca del Rospo conduce ad Agnellezze e Passo della Cavalla. Sono ben segnalati ma, per le condizioni in cui versavano, non piacevolmente percorribili. Sentieri di un certo interesse che devono continuare ad essere valorizzati». La collaborazione con la Riserva proseguirà, è già in agenda infatti la pulizia di altri tracciati, sempre tra Serva e Nevegal. Dalla Bernardina mette in evidenza come l’idea di collaborazione benché la Riserva ci stesse ragionando da mesi, si è di fatto concretizzata la mattina in cui sono stati sistemati i nidi delle rondini in città. «In quell’occasione, dialogando con l’assessore Lorenza De Kunovich ci siamo proposti. Poiché la delega specifica è in mano al all’assessore Franco Roccon e al consigliere Massimo Garzotto – racconta il presidente dei cacciatori, la cui Riserva ne conta circa 170 - ci siamo parlati, perché era importante valutare l’aspetto assicurativo in primis. Il Comune, inoltre, ha messo a disposizione la miscela e il filo per i decespugliatori, ogni volontario ha portato il proprio. Non è staro semplice organizzare tutto in pochi giorni, ma d’altra parte, a causa del meteo, si era ance impossibilitati ad operare prima», conclude Dalla Bernardina. La prossima uscita fra poche settimane. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino