Davide Rebellin, il camionista tedesco chiede perdono: «Mi rammarico per il dolore che ho provocato»

L'uomo ha mandato una lettera alla famiglia del ciclista morto e altre due ai magistrati che portano avanti l'inchiesta

Davide Rebellin, il camionista tedesco chiede perdono: una lettera alla famiglia, due ai magistrati
A quasi un anno dalla morte di Davide Rebellin, il ciclista travolto e ucciso da un tir il 30 novembre del 2022, il camionista che lo investì chiede scusa alla...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

A quasi un anno dalla morte di Davide Rebellin, il ciclista travolto e ucciso da un tir il 30 novembre del 2022, il camionista che lo investì chiede scusa alla famiglia. «Chiedo perdono. Perdono per aver causato la tragedia. E mi rammarico per il dolore che ho provocato», le parole di Wolfgang Rieke, il 62enne camionista tedesco.

Il camionista chiede perdono

L'uomo, attualmente agli arresti con l'accusa di aver travolto e ucciso Rebellin, ha affidato ad una lettera indirizzata alla famiglia del ciclista. Altre due missive Rieke le ha invece indirizzate al pubblico ministero titolare dell'inchiesta sull'incidente avvenuto il 30 novembre dello scorso anno e al giudice per le indagini preliminari.

Anche a loro l'autotrasportatore ribadisce il suo profondo pentimento per essere fuggito subito dopo l'incidente. L'intenzione della Procura pare essere quella di chiedere per l'uomo il giudizio immediato, un passaggio procedurale che consentirebbe di saltare l'udienza preliminare andando direttamente ala fase processuale vera e propria. 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino