PORDENONE - Il Daspo ai danni del mister ha fatto rumore. Nel mondo del calcio dilettantistico (e non solo), ieri non si parlava d'altro. La vicenda sui mass-media ha avuto...
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«Devo tutelare il mio nome e quello della mia società - dichiara Giust, che abita e lavora nella città del Livenza -. Non nego di aver detto tre parolacce, nella foga del momento, ma altro non c'è stato. Mi consola il fatto che i genitori dei miei ragazzi, il mio club e tanti amici credano alle mie parole, offrendomi pieno sostegno».
IL SOSTITUTONel frattempo, però, i suoi piccoli calciatori (hanno 11 e 12 anni) sabato torneranno in campo. Sono 28, divisi in due diverse formazioni: la prima giocherà a Villanova, l'altra contro la Spal Cordovado. Al suo posto in panchina, sul rettangolo dei neroarancio pordenonesi, dovrebbe sedersi Vincenzo Napolitano. È stato il vice di Giust nella stagione 2018-19 e ora guida la compagine dei nati nel 2009. Una situazione che si vorrebbe provvisoria, in attesa di una riabilitazione del titolare. Si vedrà: di certo i tempi non saranno brevi. Quindi? «Rispetto i contenuti del Daspo, com'è giusto che sia. Continuerò allora a seguire la squadra da lontano - assicura il quarantaduenne -, magari via streaming».
LA VEGLIAUn segnale importante a suo favore è arrivato martedì sera dalle famiglie dei baby calciatori, riunitesi per discutere il caso e disposte a garantire pieno sostegno all'istruttore dei loro figli. Fronte compatto: non mancava nessuno e tutti si sono dichiarati d'accordo. «Vogliamo che Flavio - è stata la tesi emersa dalla veglia serale - continui a guidare il gruppo». Così potrà proseguire anche il percorso che ha avviato in materia di utilizzazione di social e telefoni cellulari, impegno scolastico, regole. In quale modo, si vedrà strada facendo.
L'ITERIl Daspo viene emesso dall'Ufficio misure di prevenzione della Divisione anticrimine. Solitamente colpisce il tifo bollente (è successo anche in provincia), gli ultras protagonisti di tafferugli o insulti a sfondo razziale, nonché l'introduzione di armi e fumogeni allo stadio. Tuttavia la normativa prevede punizioni per tutti coloro che evidenziano un'indole potenzialmente pericolosa, attraverso comportamenti che incitano, inneggiano e inducono alla violenza, con turbativa per l'ordine pubblico e la sicurezza. Nel caso di Sacile, ha rilevato il questore Odorisio, c'è pure l'aggravante legata ai minori.
Pier Paolo Simonato
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Il Gazzettino