OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
MESTRE - Questo è il periodo dell'anno nel quale si concentrano le più basse maree ed è normale vedere rii e canali di Venezia in secca, specie quelli che hanno avuto meno manutenzioni negli ultimi anni. Anche a San Giuliano succede, ma in quella zona la situazione è diversa perché ormai la secca è una condizione normale che dura per buona parte dell'anno. Al punto che per il 50% del tempo le centinaia barche delle associazioni sportive che contano oltre duemila soci non riescono ad andare in acqua perché non c'è fondale. In queste settimane capita anche l'inverso, ossia che delle imbarcazioni a remi o a vela uscite con un po' di acqua a disposizione, non riescano più ad avvicinarsi alle piattaforme della gru per essere issate a terra. Un problema che si aggrava giorno dopo giorno.
I CANTIERI
Eppure, allo stesso tempo, giorno dopo giorno crescono i nuovi edifici che il Comune sta realizzando per il Polo Nautico, anzi le imprese stanno lavorando talmente bene che sono pure in anticipo sui tempi: a breve, ad esempio, ci sarà la consegna del nuovo piazzale per le barche illuminato è protetto, mentre sono già visibili le fondamenta dei nuovi capannoni, ed è in via di ultimazione il restauro della ex Dogana, con tetto e intonacature rifatte.
LA RICHIESTA
Per cui le società sportive e la Consulta della Laguna Media hanno chiesto al Provveditorato di intervenire con urgenza, intanto, sul tratto di canale che parte dal canale di San Secondo in punta di San Giuliano e arriva al seno della Sepa, riportando quindi i fondali davanti al Polo Nautico ad una profondità sufficiente per far uscire le barche. Anche perché al problema costituito dal Ponte della Libertà, che è diventato una gigantesca diga che impedisce alle maree di circolare, si è aggiunto quello recente delle chiuse dell'Osellino, in viale Vespucci: sono state tolte perché erano rotte e devono essere rifatte ma nel frattempo non c'è più alcun ostacolo ai sedimenti che finiscono tutti in laguna interrandola.
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino