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TARVISIO - Tarvisio in lutto per la scomparsa di Dario Screm, storico commerciante della Val Canale, trovato senza vita la scorsa notte lungo il torrente Slizza a Coccau. L'uomo era uscito per pescare nel pomeriggio di mercoledì ma in serata non ha fatto rientro a casa e i familiari dell'uomo, preoccupati per il mancato ritorno all'abitazione, hanno allertato i soccorsi. La stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino è stata avvisata alle 23.30 dai Carabinieri di Pontebba e si è messa sulle sue tracce. L'auto del 62enne è stata ritrovata nei pressi del ponte del Torrente Slizza a Coccau. Intorno all'una di notte il corpo senza vita dell'uomo è stato individuato da due forristi del Soccorso Alpino che stavano perlustravano il torrente. Una scivolata o un malore potrebbero essere la causa dell'incidente mortale. Per recuperare la salma, una volta adagiata nella barella, è stato allestito con le corde un sistema di paranchi per issarla per un centinaio di metri fino a bordo strada. All'intervento, che si è concluso alle 3.30, hanno preso parte anche i soccorritori della Guardia di Finanza e i Vigili del Fuoco di Tarvisio.
IL RITRATTO
Screm, sposato e padre di due figlie Ilaria e Isa che lo avevano reso da poco nonno - era proprietario dello storico negozio di calzature Vertice, in Piazza Unità, dietro la chiesa, assieme alla moglie Anna di Lenardo, conosciuta dagli amici come Anny.
L'AMICO
«Ricordo la tua gioia nel 1990 quando alla nazionale spagnola in ritiro a Tarvisio, mancava un uomo per la partitella finale e Luisito Suarez ti chiese di giocare con Butragueno, e altri campionissimi - lo ha ricordato con un post su Facebook l'amico Stefano D'Inca -. Abbiamo fatto squadra anche a tennis tavolo, vincendo, tu e io il titolo provinciale, contro giocatori che poi andarono in serie A. La vita ci riservò anche un percorso professionale condiviso, entrambi impegnati nel commercio, decantandone gioie e dolori davanti a un bicchiere di vino. Brontolavi spesso parlando di politica, ma poi la buttavamo in ridere, ritenendo che comunque non avremmo cambiato il corso degli eventi. Non potremmo più parlare del tuo rifugiarti in Val Bartolo per estraniarti nella natura che tanto amavi. Non saprei cosa aggiungere e davvero so di non avere parole adatte per consolare la Anni e le tue brave ragazze, tranne dire loro che hanno avuto un marito e un padre esemplare. Buon viaggio amico mio».
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Il Gazzettino