Zona industriale assediata dai ladri: «Così non si può andare avanti»

Zona industriale assediata dai ladri: «Così non si può andare avanti»
CURTAROLO «Prima i furti di gasolio e batterie, poi i tentativi di intrusione dentro il capannone. Ora, come se non bastasse, i ladri ci distruggono il quadro elettrico e si...

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CURTAROLO «Prima i furti di gasolio e batterie, poi i tentativi di intrusione dentro il capannone. Ora, come se non bastasse, i ladri ci distruggono il quadro elettrico e si portano via cento metri di cavo. Ci avevano fatto visita il lunedì di Pasquetta, sono tornati sabato sera». Siamo a Curtarolo, in una delle zone industriali più grandi dell’Alta Padovana. Roberto Peruzzo, titolare di un’azienda con sessant’anni di storia, si sente assediato. La sua “Peruzzo” specializzata nella costruzione di macchinari per l’agricoltura e per la cura del verde, lavora in tutto il mondo e fattura dieci milioni di euro all’anno, ma convive da mesi con l’incubo dei malviventi. «Non ne possiamo davvero più, ogni sera andiamo a dormire sapendo che potrebbe capitare qualcosa» sbotta l’imprenditore, facendo per l’ennesima volta la conta dei danni. Nell’ultima settimana sono capitati due episodi nel giro di sei giorni, l’ultimo dei quali ha provocato danni per cinquemila euro.


 
Ma sono mesi che Peruzzo alza la voce chiedendo maggiori controlli. «Mi riferisco alla nuova zona industriale di Curtarolo - si sfoga -. È decisamente al buio e quindi i malintenzionati fanno quasi quello che vogliono. Viviamo una situazione davvero assurda. Lo scorso luglio abbiamo cominciato la costruzione del nostro nuovo capannone e subito, appena ha aperto il cantiere, siamo stati presi di mira. I ladri hanno rubato il gasolio e le batterie dai mezzi della ditta costruttrice. Poi ci sono stati ripetuti tentativi di scasso durante le feste di Natale - prosegue - e in quel caso una banda ha pure tentato di staccarci la corrente dal quadro del cantiere in modo da non far partire l’antifurto. È stata un’escalation, fino a quest’ultima settimana. Un tentativo a Pasquetta, un colpo messo a segno sabato sera. Non ne possiamo davvero più».
LA RICOSTRUZIONE
Lo scorso lunedì i malviventi avevano tolto la corrente rompendo i cavi elettrici, ma per fortuna l’allarme era comunque suonato e non c’è stata alcuna intrusione nel capannone. Sabato un altro episodio, e i danni sono stati ben maggiori. «Verso le otto e mezza hanno staccato la corrente del cantiere e poi, come se non bastasse, ci hanno portato via cento metri di cavo elettrico. È quello che collega il quadro elettrico con il capannone. Parliamo di un cavo molto importante, dal valore di tremila euro. Se poi aggiungiamo che hanno devastato il quadro elettrico, arriviamo facilmente a cinquemila euro. Non so dire con certezza con che scopo abbiano rubato quel cavo così lungo e così pesante, ma posso immaginare che sia legato ad un mercato illegale del rame». 
IL MALUMORE
Peruzzo lo scorso autunno si era lamentato pesantemente con la sporcizia provocata dal continuo viavai delle carovane di nomadi. «Stiamo investendo per espanderci e creare nuova occupazione, ma qui loro fanno ciò che vogliono. Ora basta». Ora al problema del degrado si aggiunge quello dei furti. «Non so chi siano i responsabili, in ogni caso abbiamo chiesto al Comune di potenziare l’illuminazione - spiega - così non si può andare avanti». 

Il tema delle intrusioni nei cantieri e nei capannoni è sempre molto sentito in tutta la provincia: nell’ultimo anno i carabinieri hanno intensificato i controlli anche con l’utilizzo dell’elicottero. 
Gabriele Pipia Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino