Dal no al Ramadan ai cani anti-accattoni: la cura choc di Bitonci

Massimo Bitonci
PADOVA - Partenza a razzo per il nuovo sindaco di Padova. Ordinanze e provvedimenti "rivoluzionari" sono iniziati a fioccare ancora prima dell’insediamento. E con questi...

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PADOVA - Partenza a razzo per il nuovo sindaco di Padova. Ordinanze e provvedimenti "rivoluzionari" sono iniziati a fioccare ancora prima dell’insediamento. E con questi anche le inevitabili critiche. Dopo le contestazioni di Oliviero Toscani (contro chi lo ha votato), sono arrivate anche quelle di Paolo Crepet. «Oliviero Toscani ha centomila ragioni, non una. Sono padovano di vergogna, non di nascita. Ho fatto a Padova tutta la scuola e l'università e c'è da vergognarsi ad avere un sindaco come Massimo Bitonci». E sono i provvedimenti che fanno scalpore.




L’ultimo in ordine di tempo, la chiusura per tre mesi - prima volta che accade in città - di un negozio etnico gestito da nigeriani e utilizzato come base per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Quasi contestuale la cancellazione dei mediatori culturali. Massimo Bitonci, del resto, si è messo al lavoro subito dopo la vittoria al ballottaggio dell'8 giugno scorso. Già il 12 giugno ha chiesto l'interruzione dei lavori per la realizzazione di due piste ciclabili su altrettante arterie di ingresso alla città. «Piste insicure e inutili, dove sono avvenuti numerosi incidenti. Per realizzarle sono stati cancellati parcheggi danneggiando residenti e commercianti», aveva affermato. Subito dopo ha ritirato l'ordinanza che vietava la vendita di alcolici in zona Stazione, firmata dalla precedente amministrazione. Questo a fronte di più severi controlli sul consumo di alcol nell'area. In tema di lotta agli sprechi Bitonci nello stesso giorno ha annunciato il taglio delle auto blu per un risparmio di 100mila euro. Ma non è tutto. «Sia io che gli assessori utilizzeremo la nostra auto e i nostri cellulari, rinunciando a quelli del Comune. Rinunceremo anche ai tablet e ci taglieremo il 10 per cento dello stipendio».



Tutti provvedimenti messi nero su bianco nella prima Giunta convocata per lunedì 16 giugno, subito dopo la presentazione degli assessori. In questa occasione l'assessore alla cultura, Flavio Rodeghiero, ha affermato di rinunciare interamente al suo stipendio che, insieme ai tagli del 10 per cento, andrà versato in un fondo di emergenza per le famiglie in difficoltà. Sempre in tema di spending review, la prima riunione di Giunta ha "rivisto" anche il Gabinetto del Sindaco ed il settore comunicazione. «Con questa operazione - ha commentato Bitonci - si risparmiano 40mila euro rispetto ai costi della precedente gestione».



Il sindaco è intervenuto anche sul problema dell’accattonaggio e più ampiamente sulla sicurezza, tema caldo della campagna elettorale. Un obiettivo perseguito riorganizzando i compiti della Polizia Municipale ed emanando provvedimenti ad hoc. Il suo assessore alla Sicurezza, Maurizio Saia, ha anche dotato di cani anti-mendicanti le pattuglie dei vigili. Il primo consiglio è stato fatto all’Arcella, uno dei quartieri più difficili. In quell'occasione il sindaco ha ribadito i temi principe della campagna elettorale: «Prima i padovani» e «cambiamento». Poi lo stop al Ramadan nelle palestre pubbliche pur concedendone l'uso, per quest'anno, all'Associazione Marocchina Padova, in quanto l'ordinanza era stata firmata il 5 giugno dalla precedente amministrazione.



Ha suscitato scalpore le decisione di regalare un crocifisso a tutte le scuole e agli edifici pubblici, che dovrà essere esposto. E alle contestazioni di Toscani e di Crepet risponde secco. «Ho dato mandato di querelare Toscani sia da parte del Comune che mia personale - afferma - Abbiamo ricevuto anche molte telefonate di cittadini che procederanno in proprio perché si sentono offesi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino