Cugine morte in A28, condannato a 7 anni l'imprenditore bulgaro Traykov. Le famiglie: «Pene insufficienti» Video Foto

L'investitore era accusato di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso, fuga e guida in stato di ebbrezza

PORDENONE - Dimitre Traykov è stato condannato a 7 anni di reclusione. La sentenza è stata pronunciata dal gup del Tribunale di Pordenone, Monica Biasutti, al...

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PORDENONE - Dimitre Traykov è stato condannato a 7 anni di reclusione. La sentenza è stata pronunciata dal gup del Tribunale di Pordenone, Monica Biasutti, al termine di un processo celebrato in udienza preliminare con rito abbreviato, che per l’imputato ha comportato uno sconto di pena di un terzo. L’imprenditore bulgaro, residente a Pordenone, rispondeva di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso, fuga e guida in stato di ebbrezza quest'ultima accusa non riconosciuta dai giudici.

Cugine investite in A28: lo schianto e la fuga

La sera del 30 gennaio, alla guida di una Land Rover Freelander, aveva tamponato a una velocità di circa 180 chilometri orari, la Fiat Panda condotta da Sara Rizzotto, 26 anni, di Conegliano, che viaggiava con la cugina Jessica Fragasso, ventenne di Mareno di Piave, e le sue due figlie di 2 anni e mezzo e di appena cinque mesi. Il procuratore Raffaele Tito la scorsa settimana aveva chiesto una condanna a 7 anni e 8 mesi di reclusione. Alle parti civili il Gup ha riconosciuto provvisionali immediatamente esecutive tra i 35.000 e 20.000 euro. Sarà il giudice civile a stabilire i risarcimento.

Le famiglie: «Pene insufficienti»

«Non è giusto: sono morte due persone e sette anni non sono una pena sufficiente»: con queste parole la nonna delle vittime del tragico tamponamento dello scorso 30 gennaio, lungo l'A28, in cui morirono due cugine venete di 26 e 20 anni, ha commentato la sentenza di condanna nei confronti del 61enne di origine bulgara Dimitre Traykov, che si trovava alla guida dell'auto investitrice. Le ha fatto eco la mamma di una delle giovani vittime: «Significa che ognuna delle loro vite valeva tre anni e mezzo», ha aggiunto addolorata. Il papà dell'altra vittima ha spiegato ai giornalisti che la famiglia si attendeva una condanna esemplare, che non scendesse sotto i dieci anni, pur nel rispetto degli sconti previsti dalla legge con questo tipo di rito. I legali dell'imputato hanno preferito non commentare, rimandando l'analisi della situazione alla lettura delle motivazioni della sentenza, che saranno depositate tra 15 giorni. 

 

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Il Gazzettino