Parte in crociera sulla Msc: arrestato per un omicidio, incastrato dai pentiti

Parte in crociera sulla Msc: arrestato per un omicidio, incastrato dai pentiti
VENEZIA Non ha resistito al richiamo di una crociera, evidentemente dopo tanti mesi passati bloccato nella sua Sicilia. Imbarcatosi a Bari, Salvatore Sam Privitera, 24enne...

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VENEZIA Non ha resistito al richiamo di una crociera, evidentemente dopo tanti mesi passati bloccato nella sua Sicilia. Imbarcatosi a Bari, Salvatore Sam Privitera, 24enne catanese, si è però ritrovato in manette a Venezia. Con un'accusa pesante: quella di essere il mandante di un omicidio che sarebbe maturato nell'ambito del controllo del mercato della droga da parte del clan mafioso di Santapaola. I carabinieri sono saliti a bordo dell'Msc Orchestra che sabato scorso aveva fatto scalo a Venezia, tra l'altro la seconda volta che tornava in laguna dopo il lungo stop imposto dalla pandemia. Inevitabile un po' di trambusto a bordo. Dopo le lunghe procedure per l'imbarco, previste dalle normative anti-covid, i passeggeri si sono ritrovati anche con il fuoriprogramma dell'arresto a bordo.


Per partecipare ad una crociera bisogna registrarsi. Forse il nome di Privitera, è balzato agli occhi di chi indagava su di lui proprio così. Di certo i carabinieri di Venezia, allertati dai colleghi di Catania, sono andati a colpo sicuro. Hanno trovato Privitera nella nave, lo hanno fatto sbarcare e accompagnato nel carcere veneziano di Santa Maria Maggiore.

LA CONVALIDA

Ieri, dopo tre giorni passati in cella, l'uomo è comparto davanti al giudice per l'indagine preliminare, Gilberto Stigliano Messuti, per la convalida del fermo. Ad assisterlo il suo legale di fiducia, l'avvocato Andrea Gianninò, arrivato da Catania. Privitera ha fornito spontanee dichiarazioni, dichiarandosi totalmente estraneo all'omicidio. Ha spiegato di conoscere la vittima, Vincenzo Timonieri, 26enne catanese, che era scomparsa da febbraio, e di essersi anzi attivato per cercarlo. Il giudice si è riservato di decidere sulla convalida.
L'ACCUSA

A chiamare in causa Privitera, sono stati dei pentiti che si sarebbero autoaccusati dell'omicidio. Stando alla ricostruzione della Procura di Catania, Timonieri sarebbe stato ucciso per un regolamento di conti nell'ambito del traffico delle droga gestito dal clan. Privitera avrebbe dato l'ordine, sempre secondo i pentiti che hanno fatto trovare il corpo del giovane, oltre ad un ripostiglio di armi. Il cadavere di Timonieri è stato ritrovato all'inizio del mese, sepolto in località Vaccarizzo a Catania, ormai in avanzato stato di decomposizione, ma con due fori alla testa. L'inequivocabile conferma della morte violenta, che risale probabilmente a febbraio, quando era scomparso. Un regolamento dei conti, a detta degli inquirenti, che coinvolgerebbe Privitera, che per questo è stato rintracciato fino a Venezia. Ieri il giovane ha negato questa ricostruzione dei fatti. Ha detto di conoscere la vittima, ma di non avere nulla a che fare con la sua morte. Ora il giudice per le indagini preliminari dovrà decidere se convalidare l'arresto e lasciare in carcere l'uomo. 
 

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Il Gazzettino