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Nuova ondata di forte difficoltà nell’approvvigionamento di componenti e schede elettroniche. Il perdurare del lockdown in Cina con il blocco della logistica e dei trasporti (in particolare a non partire dai porti cinesi sono le navi) oltre a causare rallentamenti produttivi sta mettendo a rischio anche le assunzioni. Che pure alcune aziende - come la Savio di Pordenone e la Electrolux di Porcia - potrebbero anche fare stando alla quantità di ordinativi che pure continuano a esserci. Dopo diversi mesi in cui la situazione era un po’ rientrata attraverso approvvigionamenti alternativi e modifiche dei componenti stessi, alla Savio Macchine tessili di Pordenone torna la cassa integrazione. La storica fabbrica pordenonese è costretta a fermare la produzione (anche se non tutto lo stabilimento sarà coinvolto nello stop, così come gli uffici) per tre settimane dal prossimo 16 maggio. Poi scatteranno tre settimane di ferie collettive, anticipate rispetto agli anni scorsi.
NUOVO STOP
Alla Savio nelle ultime settimane il problema della mancanza delle schede elettroniche che non si trovano sui mercati internazionali con i microchip che sono fondamentali per la produzione delle macchine tessile che vengono prodotte costringe la società a calendarizzare tre settimane di cassa integrazione.
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Il Gazzettino