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PONTE SAN NICOLÒ - Tra pochi giorni il comune di Ponte San Nicolò dovrà approvare il bilancio di previsione, ma al momento i conti non tornano. A suonare l'allarme è il sindaco Martino Schiavon: «Devo essere sincero, sono preoccupato. Mi tranquillizza, si può dire, il fatto che decine di altre realtà nazionali sono nella nostra situazione. Abbiamo ammanchi per chiudere il bilancio per circa un milione e mezzo». Il primo cittadino è stato chiaro: «La strada percorribile più semplice, sarebbe quello di alzare le tasse, ma non è nelle mie corde. Non ha senso mettere in ginocchio la popolazione alla luce del fatto che si moltiplicano le emergenze sul territorio». C'è dunque da trovare soluzioni alternative: «Inevitabile qualche taglio - ha precisato - ma voglio tranquillizzare la mia gente: il Sociale non verrà toccato. È improponibile togliere liquidità a un settore che sta già facendo i salti mortali per far quadrare i conti. Bisognerà ridimensionare certi progetti, ma nessuno rimarrà indietro e soprattutto i servizi ai cittadini non dovranno mai mancare».
Ecco che Martino Schiavon senza mezzi termini si è appellato allo Stato: «I Comuni, non solo Ponte San Nicolò, sono in sofferenza. Anche risparmiare mille euro per noi fa già la differenza. Chiediamo senza mezzi termini che da Roma guardino anche le criticità dei più piccoli e ci vengano incontro con contributi reali e rapidi che possano permetterci di andare avanti e garantire alla collettività un futuro il più possibile tranquillo». In prospettiva Schiavon non è per nulla ottimista: «Non vedo la fine della crisi, non so quanti anni serviranno per rimetterci in carreggiata.
Il Gazzettino