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VENEZIA - È stato sfondato il muro di 1,5 milioni di contagi in Veneto dall'inizio dell'emergenza Covid. Con i 6.821 nuovi casi registrati ieri, infatti, il totale è arrivato a 1.504.856 infezioni, rilevate attraverso una mole di tamponi che sfiora quota 30 milioni fra molecolari e antigenici. A proposito di test, nelle ultime settimane ne sono stati effettuati così tanti da esaurire i fondi stanziati per il rimborso delle farmacie, che dunque per il momento continueranno ad erogare il servizio solo a pagamento.
I NUMERI
La disposizione è stata comunicata da Federfarma Veneto, guidata da Andrea Bellon. I farmacisti veneti erano stati tra i primi a livello nazionale, ancora a dicembre del 2020, a mobilitarsi nell'esecuzione dei tamponi rapidi, che da gennaio del 2022 sono stati equiparati dal ministero della Salute a quelli molecolari per certificare la guarigione (e dunque la fine dell'isolamento) dei positivi e il termine del periodo di quarantena per i contatti.
L'INDICAZIONE
Per assicurare la gratuità del tampone in farmacia a fine isolamento o quarantena, la Regione aveva stanziato 5,5 milioni di euro, in aggiunta ai contributi erogati dallo Stato. Ma ora quei soldi sono finiti, come fa sapere Federfarma: «Abbiamo dato indicazione alle farmacie, in accordo con la Regione, di continuare ad effettuare i test Covid al prezzo calmierato di 15 euro per tutte le tipologie di richieste (screening volontario o fine isolamento) e per tutti gli utenti (adulti e bambini, italiani e stranieri). Per il momento non effettueremo test in esenzione, essendo esauriti sia i finanziamenti nazionali che quelli regionali».
IL BOLLETTINO
Che permanga la necessità della diagnosi, è evidente dal bollettino quotidiano, secondo cui sono 82.106 (+465) i soggetti attualmente positivi. Altre 20 vittime aggiornano a 14.184 il tragico bilancio. I ricoveri scendono a 806 (-34) in area non critica, mentre salgono a 61 (+2) in Terapia intensiva.
L'APPELLO
A fronte di queste cifre, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici rinnova l'appello alla prudenza. «Il consiglio dichiara il presidente Filippo Anelli all'Adnkronos Salute è di non abbassare la guardia, di usare sempre le mascherine al chiuso, perché oggi la diffusione per aerosol è ancora largamente diffusa e fa correre il virus. La sottovalutazione non serve a nessuno. Bisogna affrontare l'attuale situazione Covid con grande determinazione. E, secondo me, il messaggio che le mascherine non servono più non ci aiuta. Quindi è importante ripetere il contrario. Forse il messaggio che dobbiamo dare è: state attenti a chi vi sta accanto, perché non saprete mai se è positivo o negativo. Con il fatto che il contact tracing è saltato, non capiremo più nulla sull'andamento del contagio e su dove emergono o meno i focolai».
Il Gazzettino