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TREVISO - È bastata la conferma di un solo caso di positività al coronavirus per far immediatamente scattare la quarantena per l'intera classe. A tre giorni dal rientro a scuola dopo le vacanze di Natale, sono già due le sezioni messe in didattica a distanza in base a quanto previsto dal nuovo protocollo: una nel distretto di Treviso e l'altra in quello di Pieve di Soligo. «Dopo la ripresa delle lezioni, il gruppo del servizio di Igiene e sanità pubblica che si occupa di Covid ha subito ricominciato a lavorare a pieno regime spiega Anna Pupo, responsabile del servizio Promozione e gestione dell'attività vaccinale dell'Usl della Marca d'altra parte a fronte dell'elevato numero di contagi registrato ogni giorno, non si può pensare che le scuole siano escluse». Non ci sono comunque focolai all'interno di asili, elementari e medie.
IL PROTOCOLLO
La stretta data con il nuovo protocollo, messo a punto anche con la collaborazione della stessa Pupo, mira a ridurre al minino proprio questo tipo di rischio. «Gli alunni si sono contagiati a casa.
LA POLEMICA
«Riprendere oggi in presenza non è possibile. Ma ci chiediamo perchè nelle scuole non si siano create le condizioni di controllo del livello di contagio». Coalizione Civica sta sostenendo la protesta di studenti, famiglie e docenti. E, se da un lato si dice concorde con la linea di Zaia e della Regione, cerca di spostare la discussione su come poter presto riaprire. «L'espansione del contagio in Veneto è molto più pesante che altrove perché a livello regionale non si è voluto mettere in atto quelle misure di chiusura che avrebbero allentato la pressione dell'epidemia: la Toscana lo ha fatto e oggi è in una situazione nettamente migliore della nostra. Sul trasporto scolastico si è lavorato durante l'estate, si sono organizzati turni e predisposti incrementi del numero dei mezzi ma oggi quel lavoro non basta e non serve: sul trasporto pubblico, infatti, in Veneto scontiamo un ritardo di decenni, il ritardo dovuto alle scelte delle giunte regionali di centrodestra che hanno privilegiato a tutti i costi l'utilizzo dell'autoveicolo privato per gli spostamenti». Gigi Calesso torna anche sul nodo trasporti. «Della scuola oggi si dice, giustamente, che le aule sono troppo piccole per farvi ritornare gli studenti in una situazione di emergenza da contagio: dovremmo chiederci se le classi non sono comunque troppo numerose, anche in periodi normali».
Mauro Favaro
Elena Filini
Il Gazzettino