Covid a scuola, studenti positivi: subito due classi in quarantena

Domenica 10 Gennaio 2021
Covid a scuola, studenti positivi: subito due classi in quarantena
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TREVISO - È bastata la conferma di un solo caso di positività al coronavirus per far immediatamente scattare la quarantena per l'intera classe. A tre giorni dal rientro a scuola dopo le vacanze di Natale, sono già due le sezioni messe in didattica a distanza in base a quanto previsto dal nuovo protocollo: una nel distretto di Treviso e l'altra in quello di Pieve di Soligo. «Dopo la ripresa delle lezioni, il gruppo del servizio di Igiene e sanità pubblica che si occupa di Covid ha subito ricominciato a lavorare a pieno regime spiega Anna Pupo, responsabile del servizio Promozione e gestione dell'attività vaccinale dell'Usl della Marca d'altra parte a fronte dell'elevato numero di contagi registrato ogni giorno, non si può pensare che le scuole siano escluse».

Non ci sono comunque focolai all'interno di asili, elementari e medie. 


IL PROTOCOLLO

La stretta data con il nuovo protocollo, messo a punto anche con la collaborazione della stessa Pupo, mira a ridurre al minino proprio questo tipo di rischio. «Gli alunni si sono contagiati a casa. Non c'è stato un contagio scolastico specifica la dottoressa i collegamenti sono lineari: appena emerge la positività di un genitore, si fa il tampone anche ai figli. E se questi ultimi risultano positivi, dopo essere stati in classe, scatta la quarantena per l'intera sezione. Mettendo tutti in isolamento si va proprio a evitare il contagio scolastico». Con il nuovo sistema è stato sostanzialmente cancellato l'auto-monitoraggio dalla seconda elementare in su, condizione che permetteva a una classe di continuare a seguire le lezioni a scuola a fronte del contagio di un solo studente e del tampone negativo di tutti i suoi compagni. Adesso i limiti sono molto più stringenti: la quarantena dell'intera sezione scatta subito se gli alunni sono stati in contatto con un compagno nelle 48 ore precedenti l'emersione dei sintomi. Gli alunni potranno tornare in presenza dopo il tampone eseguito al decimo giorno. Se i genitori si rifiuteranno, valuterà il medico il rientro al 14esimo giorno in base all'assenza di sintomi. Per gli insegnanti, invece, si andrà a vedere se hanno trascorso almeno quattro ore nella classe dove è stato registrato il contagio. 


LA POLEMICA

«Riprendere oggi in presenza non è possibile. Ma ci chiediamo perchè nelle scuole non si siano create le condizioni di controllo del livello di contagio». Coalizione Civica sta sostenendo la protesta di studenti, famiglie e docenti. E, se da un lato si dice concorde con la linea di Zaia e della Regione, cerca di spostare la discussione su come poter presto riaprire. «L'espansione del contagio in Veneto è molto più pesante che altrove perché a livello regionale non si è voluto mettere in atto quelle misure di chiusura che avrebbero allentato la pressione dell'epidemia: la Toscana lo ha fatto e oggi è in una situazione nettamente migliore della nostra. Sul trasporto scolastico si è lavorato durante l'estate, si sono organizzati turni e predisposti incrementi del numero dei mezzi ma oggi quel lavoro non basta e non serve: sul trasporto pubblico, infatti, in Veneto scontiamo un ritardo di decenni, il ritardo dovuto alle scelte delle giunte regionali di centrodestra che hanno privilegiato a tutti i costi l'utilizzo dell'autoveicolo privato per gli spostamenti». Gigi Calesso torna anche sul nodo trasporti. «Della scuola oggi si dice, giustamente, che le aule sono troppo piccole per farvi ritornare gli studenti in una situazione di emergenza da contagio: dovremmo chiederci se le classi non sono comunque troppo numerose, anche in periodi normali». 


Mauro Favaro
Elena Filini

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