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TREVISO L’incubo è finito. Con l’arrivo della zona bianca, dopo otto mesi di battaglia contro il Covid, arriva un altro segnale confortante: il totale dei trevigiani attualmente contagiati dal coronavirus è sceso sotto quota mille. Non capitava da ottobre. Cioè dall’inizio della lunghissima seconda ondata. Nel periodo di Natale si era arrivati a sfiorare i 20mila positivi in provincia. Adesso si è scesi a 891. Nell’ultimo mese la diffusione dell’epidemia è calata del 65%. A metà maggio si registrava un tasso di 47 casi settimanali per 100mila abitanti. Oggi il tasso è pari a 16. Resta arancione solo il comune di Ormelle, dove si è sviluppato un focolaio di variante indiana che ha colpito 30 residenti di nazionalità indiana e del Bangladesh. «Ma non c’è preoccupazione – sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl – la situazione è assolutamente sotto controllo». L’altro comune con un tasso ancora superiore ai 100 casi è Cavaso del Tomba. Il resto della Marca, invece, è verde.
GIOVANI E TRACCIAMENTO
A livello generale, nell’ultima settimana sono emersi 141 nuovi casi. Tra i più colpiti oggi ci sono in particolare i giovani. Sono stati contagiati 23 ragazzi con meno di 15 anni.
LE PRENOTAZIONI
Da giovedì scorso la campagna vaccinale anti-Covid è stata aperta anche ai trevigiani tra i 12 e i 39 anni. In cinque giorni oltre 13.200 ragazzi tra i 12 e i 15 anni, quelli inizialmente esclusi, hanno prenotato l’iniezione con Pfizer. Vuol dire quasi il 40% dei più giovani. E il numero continua a crescere. «Mi auguro che i ragazzi rispondano in massa: solo con tanti vaccinati sarà possibile iniziare il nuovo anno scolastico a settembre con meno preoccupazioni, senza dover costantemente ricorrere alla didattica a distanza – avverte Stefano Martelossi, direttore della Pediatria dell’ospedale di Treviso – il vaccino ha dimostrato un’ottima efficacia anche sui più giovani. E i dati che arrivano da Israele confermano il ridotto numero di effetti collaterali». «L’obiettivo non è solo la protezione dei ragazzi – aggiunge – ma soprattutto la protezione delle persone più anziane o con altri problemi di salute che stanno loro accanto». Con l’apertura totale agli under 40, poi, la campagna vaccinale è arrivata a comprendere la maggior parte delle donne incinte e di quelle che stanno allattando un bambino. Qui il discorso si fa più delicato. Non ci sono ancora dati scientifici sufficientemente robusti. «Gli studi eseguiti ci dicono che il vaccino è sicuro anche in gravidanza. Per una maggiore tranquillità, però, è opportuno valutare caso per caso – specifica il primario – prendendo in considerazione la possibilità di vaccinare le sole donne incinte con fattori di rischio importanti, come l’ipertensione o l’obesità». Intanto procedono anche le prenotazioni degli addetto del comparto turistico: nella Marca sono state fissati già 814 appuntamenti. Infine, dopo il tour del camper vaccinale per gli over 60 le porte restano totalmente aperte: chi non ha ancora ricevuto la prima dose adesso può presentarsi direttamente nei centri vaccinali, senza più bisogno di prenotazioni. E da venerdì si potranno vaccinare anche in farmacia.
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Il Gazzettino