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PORDENONESE - Claudia ha 62 anni, è pordenonese. È immunodepressa, a causa di una malattia che però non le aveva impedito di vaccinarsi. Con due dosi, però. Le mancava la terza, da più di 4 mesi. Ha preso il Covid e domenica è arrivata in Pronto soccorso a Pordenone. «Avevo qualche linea di febbre e brividi, conoscendo le mie condizioni sono andata in ospedale perché sapevo di essere positiva e di rischiare».
A quel punto l’intervento della “squadra” di Infettivologia, allertata dallo stesso personale di Pronto soccorso che aveva preso in carico il caso.
La testimonianza
«Mi è stata assegnata la nuova pillola e l’ho accettata.
È calcolato, infatti, che dopo i cinque giorni - così come accadeva per gli anticorpi monoclonali - dall’insorgenza dei primi sintomi o dalla positività, l’efficacia già non straordinaria del nuovo antivirale si abbassi ulteriormente. Il tutto in attesa del farmaco prodotto dall’americana Pfizer, che promette risultati migliori rispetto alla compressa che attualmente è arrivata in Italia e anche in Friuli Venezia Giulia. «Intanto ringrazio l’ospedale di Pordenone per la prontezza e la competenza che ha dimostrato nei miei confronti», ha concluso la “paziente uno” della nuova pillola anti-Covid.
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Il Gazzettino