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PORDENONE - Ormai non ci spera più nessuno. Nemmeno sull’ultimo “pezzo” di possibile stagione invernale. «E ben che vada - sottolineano gli operatori turistici del Piancavallo - il mese di marzo da sempre vale circa il 10 per cento dell’intera stagione. Perciò...». Dopo il decreto di domenica scorsa c’è molta delusione. Ma anche molta rassegnazione. Anche se non manca la voglia di guardare avanti. Si penserà di anticipare la stagione estiva. Ma prima dell’estate c’è il “qui ed ora” che pesa come un macigno. Se a livello regionale il presidente Massimiliano Fedriga - su stime di Promotur Fvg e associazioni di categoria - parla di danni per circa 500 milioni di euro, il polo sciistico pordenonese pesa per circa il 12-15 per cento. Quindi il danno, diretto e indiretto, sarebbe di oltre 60 milioni di euro.
LE IMPRESE
Tra gli operatori si respira rabbia mista a desolazione. «Dopo il blocco totale di dicembre - ricorda Piero Toffoli che nel polo dello sci del Piancavallo gestisce l’attività di noleggio sci - e il rinvio di metà gennaio prima e di metà febbraio poi a dire la verità erano rimasti in pochissimi a sperare.
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Il Gazzettino