Sfogo del parroco: «Con la pandemia non ci sono più bambini a catechismo»

L'allarme lanciato dal parroco della Madonna delle Grazie di Conegliano, don Pietro Bortolini
CONEGLIANO - Con il Covid si registra una crescente disaffezione per la partecipazione, soprattutto da parte dei ragazzi, alle attività delle parrocchie, che svolgono anche...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
49,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
4,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
99,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

CONEGLIANO - Con il Covid si registra una crescente disaffezione per la partecipazione, soprattutto da parte dei ragazzi, alle attività delle parrocchie, che svolgono anche un importante funzione sociale. Nell’ultimo “Filo Diretto”, il foglietto domenicale rivolto ai fedeli che si può trovare all’ingresso della chiesa, ma viene pubblicato anche su internet per poter raggiungere il maggior numero possibile di persone, si è sfogato e ha espresso con intensità la sua amarezza per la scarsa partecipazione ai riti e alle attività proposte don Pietro Bortolini, diventato sacerdote in età adulta all’età di 44 anni dopo essere stato docente nei licei, che dal 2012 regge la parrocchia della Madonna delle Grazie nel popoloso quartiere residenziale di Monticella.


UNA BRUTTA CHINA

«In questo momento - scrive - sto accumulando un po’ di tristezza e delusione, semplicemente perché vedo che i valori a cui io credo fermamente non coinvolgono altrettanto i fedeli». Spiega di avere notato che «è diminuita la partecipazione a tanti livelli: meno gente a messa la domenica, meno chierichetti soprattutto grandi, quasi assenti i piccoli delle elementari e medie, pochi giovani, meno persone agli incontri». E si chiede «se sarà solo il Covid che minaccia la nostra carne, i nostri polmoni e il mio cuore» perché «ad alcuni sembrerebbe di sì». Ma esprime il dubbio che «ci sia anche qualche virus che minaccia la nostra anima, per esempio il virus della paura, di una crescente indifferenza, di una difesa eccessiva, ad oltranza». Don Pietro osserva e si domanda «se i nostri ragazzi vanno per cinque ore al giorno a scuola, perché i genitori hanno paura di un’ora di catechismo alla settimana e di un’ora di messa alla domenica», dicendo di «capire e condividere certe paure, ma non tutto l’impianto che stiamo dando alla nostra vita».


LA CONVINZIONE

Ai parrocchiani confessa: «Ero tentato di chiudere anch’io qualche attività e, per esempio, pensavo di fare la Lectio divina solo in Quaresima. Questo poteva essere il mio vaccino da delusione e da sconforto, perché i giovani sono spariti e alle mamme e papà proprio non interessa. Restano i soliti fedeli, tenaci ed eroici simpatizzanti». Ma «poi, una settimana fa, mentre stavo con un gruppo di animatori adulti col pensiero di ravvivare l’Oratorio al sabato, ho sentito battere alla finestra, con un uomo che mi chiedeva se non ci fosse stata la Lectio quella sera. Ho letto sul suo volto un sincero dispiacere e il giorno dopo mi sono detto: “No, no! Fin che c’è un uomo così, caro don, la Lectio tu la fai”. Ed allora riparto».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino