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PORDENONE - Tredici anni, figlia di genitori separati, potrà vaccinarsi grazie a un decreto del Tribunale di Pordenone. A opporsi al siero anti Covid-19 e anti Papilloma virus era il papà, convinto che i rischi legati alla somministrazione dei vaccini fossero maggiori ai potenziali benefici. Ma lei ha insistito, non voleva essere discriminata nella socialità con i suoi coetanei e voleva partecipare liberamente alle attività scolastiche. Senza Green pass non avrebbe potuto nemmeno andare a mangiare la pizza con gli amici. Il collegio presieduto dal giudice Maria Paola Costa, che ha valutato il caso assieme ai colleghi, Francesco Tonon ed Elisa Tesco, ha accolto il ricorso presentato dall'avvocato Silvio Albanese: l'adolescente pordenonese potrà vaccinarsi. Il genitore è stato invece condannato a pagare spese legali nella misura di 2.500 euro.
IL PROCEDIMENTO
I giudici prima di decidere hanno raccolto la testimonianza della tredicenne attraverso il Consultorio. È emerso che la minore, prima di chiedere ai genitori di essere vaccinata, aveva parlato a lungo con gli amici, si era informata sull'immunizzazione e riteneva che proteggersi dal virus fosse un gesto di responsabilità sociale.
LA SENTENZA
I giudici nel dare il via libera alla vaccinazione anti Covid-19 hanno fatto riferimento all'Ema e all'Aifa ricordando che i vaccini ai dodicenni sono stati approvati sulla base dei dati che dimostrano l'efficacia e la sicurezza del vaccino. Lo stesso Comitato nazionale di Bioetica - sottolineano - si è espresso evidenziando che la vaccinazione sugli adolescenti può salvaguardare la loro salute e contribuire a contenere l'espansione del virus salvaguardano la salute pubblica, soprattutto in vista del rientro a scuola. Hanno replicato al genitore che è stato appurato che i benefici sono superiori ai rischi in tutte le fasce di età, comprese quelle più giovani, che sono anche quelle in cui la circolazione del virus è più elevata per via della maggiore socializzazione. E che contrarre il Covid per un adolescente può avere ripercussioni sul suo percorso educativo e formativo.
IL MEDICO DI FAMIGLIA
La tredicenne, inoltre, come aveva certificato il medico di famiglia, non aveva controindicazioni alla somministrazione del vaccino anti Covid-19. Questo vale anche per il vaccino contro il Papilloma virus, il quale - sottolineano i giudici - risulta altamente consigliato dalla comunità scientifica per la fascia adolescenziale. Decreto del Tribunale alla mano, la ragazzina adesso potrà proteggersi dal Covid, frequentare liberamente gli amici, anche al di fuori dell'ambiente scolastico, e partecipare a qualsiasi evento sportivo o culturale.
Il Gazzettino