Il Covid non molla la presa: ospedali allo stremo, adesso si cercano altri trenta posti letto

Una terapia intensiva Covid
PORDENONE - Reparti e strutture in fortissimo affanno nelle ultime giornate negli ospedali del Friuli occidentale. Dallo scorso 30 dicembre si sta registrando un ulteriore picco...

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PORDENONE - Reparti e strutture in fortissimo affanno nelle ultime giornate negli ospedali del Friuli occidentale. Dallo scorso 30 dicembre si sta registrando un ulteriore picco di ingressi nei Pronto soccorso e anche i ricoveri per casi Covid non accennano a decrescere. Anzi, nelle ultime giornate la pressione sui reparti Covid è nuovamente aumentata. Complice anche le situazioni di saturazione e di difficoltà di ingresso (in particolare nei giorni festivi) nelle strutture periferiche come il reparto Covid dell’ospedale di Spilimbergo e le Rsa di Sacile e di Maniago che restano comunque sempre sature. La preoccupazione dei medici è che si stia registrando un rialzo delle curve dei contagi e dei ricoveri che potrebbe essere “figlio” delle festività legate alle giornate dei Natale. E se così fosse - questo è il timore degli operatori - l’andamento potrebbe rimanere costante e quindi molto pesante ancora per diversi giorni.


LUNGHE ATTESE


Uno dei problemi maggiori che il personale ospedaliero deve affrontare è proprio quello legato agli ingressi nei Pronto soccorso e alla gestione dei pazienti Covid che hanno la necessità di essere ricoverati. La drammatica mancanza di posti letto obbliga spesso a tenere i pazienti “parcheggiati” proprio nelle aree del Pronto soccorso e dell’emergenza prima di poter accedere ai reparti Covid. La situazione è tale che gli ingressi sono superiori alle dimissioni di pazienti e che gli unici posti letto che si liberano sono purtroppo quelli occupati da pazienti che muoiono. I numeri sono impietosi: negli ultimi giorni il numero di ricoverati al Santa Maria degli Angeli non è mai sceso sotto i 180 o addirittura 190. Se si pensa che nel corso della prima ondata il numero di pazienti Covid nel momento peggiore aveva toccato i 98 ricoveri con un numero che oggi è praticamente del doppio lo scenario è facilmente immaginabile. E se le curve non dovessero dare segni di cedimento nei prossimi giorni non è escluso che si renda necessario trovare ulteriori posti-letto da dedicare a pazienti con coronavirus. Una cosa non certo facile, visto che negli ultimi tre mesi tutti i reparti e le aree che era possibile riconvertire sono state convertite. Difficile anche immaginare soluzioni “esterne”, ma la necessità è pressante. Stando alle indiscrezioni degli operatori per evitare il “collasso” dei reparti Covid sarebbero necessari almeno altri 25, 30 posti letto. Ma contemporaneamente è necessario mantenere alcuni reparti “puliti” per poter rispondere anche alle esigenze di tutte le altre patologie. Così come è obiettivo della direzione mantenere operative le quattro sale operatorie che negli ultimi due mesi hanno consentito di trattare sia le urgenze sia un certo numero di interventi chirurgici oncologici. 

 

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Il Gazzettino