Covid. In troppi nelle seconde case al mare a Jesolo: scattano i controlli

Covid. In troppi nelle seconde case al mare a Jesolo: scattano i controlli
JESOLO Troppa ressa nei fine settimana, i sindaci del litorale annunciano maggiori controlli e anticipano le misure restrittive. Anche con posti di blocco lungo le strade per...

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JESOLO Troppa ressa nei fine settimana, i sindaci del litorale annunciano maggiori controlli e anticipano le misure restrittive. Anche con posti di blocco lungo le strade per verificare la provenienza di eventuali persone residenti nelle zone rosse. 


Ad annunciare un giro di vite è Jesolo, città che lo scorso weekend nonostante il rischio Covid ha registrato un assalto in piena regola di pendolari provenienti da tutta la Regione. Affollata la centralissima via Bafile, e i locali ancora aperti, la maggior parte dei turisti si è concentrata lungo la spiaggia come immortalato dalle immagini scattate nel primo pomeriggio di domenica scorsa dall'ex consigliere comunale Claudio Vianello. Migliaia di persone si sono riversate lungo l'arenile, tra passeggiate e insolite tintarelle fuori stagione, approfittando delle temperature miti e probabilmente con la voglia di trascorrere qualche ora all'aria aperta. Quasi tutti hanno indossato la mascherina, ma rispettare il distanziamento è stato difficile. Per questo si sono registrate paure, dubbi e segnalazioni tanto che i controlli di carabinieri e agenti della Polizia locale non sono mancati. Alla fine gli accertamenti hanno dato esito negativo e non sono state riscontrate infrazioni, sia nei locali che tra i turisti. 

 

"L'assalto" al litorale: ora Jesolo pensa a blocchi stradali e controlli in spiaggia

JESOLO - Troppa ressa nei fine settimana, i sindaci del litorale annunciano maggiori controlli e anticipano le misure restrittive. Anche con posti di blocco lungo le strade per verificare la provenienza di eventuali persone residenti nelle zone rosse.


CONTROLLI POTENZIATI

Ma il sindaco Valerio Zoggia, proprio nel giorno in cui l'Istituto superiore di sanità, sulla base dei dati dell'ultimo monitoraggio, ritiene opportuno che siano anticipate le misure più restrittive, ha deciso di potenziare i controlli per scongiurare una impennata di contagi. «Non voglio chiudere la città spiega Zoggia Jesolo è un territorio ospitale e l'accoglienza è uno dei nostri punti di forza, ma in questa fase serve senso di responsabilità da parte di tutti. Sapere che molte persone vogliono trascorrere qualche ora in città anche a novembre è un buon segnale per prospettiva futura, ora però dobbiamo fare attenzione per non vanificare i sacrifici dei mesi scorsi. Il problema non è la passeggiata ma gli assembramenti, compresi quelli sulla spiaggia con gruppi di dieci o più persone ferme a parlare anche senza mascherina. Ho già dato disposizione agli agenti della Polizia locale di aumentare i controlli, anche sulle vie di accesso: va accertata l'eventuale presenze di persone provenienti dalla zone rosse, magari proprietari di seconde case che cercano di muoversi con questa scusa».


SULLE SPIAGGE

Sotto osservazione anche la spiaggia. «Verificheremo l'uso della mascherina conclude Zoggia ci è stato riferito che più di qualche giovane domenica faticava ad indossarla, intensificheremo i controlli». A Cavallino-Treoporti la sindaca Roberta Nesto ieri ha annunciato che nelle prossime ore firmerà un'ordinanza per vietare l'accesso a Lio Piccolo per i non residenti. Nelle ultime settimane l'antico borgo lagunare è stato preso d'assalto con traffico bloccato e il piazzale interamente occupato dalle auto. Ad essere consentito sarà l'accesso in auto ai residenti e a chi avrà prenotato il pranzo nei ristoranti della zona. Per tutti gli altri l'unica possibilità sarà quella di accedere a piedi o i bici. «Abbiamo fatto una sperimentazione domenica scorsa spiega la prima cittadina che ha dato esiti positivi. Ora, in accordo con i titolari delle attività, firmerò un'ordinanza per limitare gli accessi. L'obiettivo è doppio: da una parte si tratta di evitare situazioni di assembramenti e quindi di prevenire il rischio contagio, dall'altra c'è la necessità di regolamentare i flussi di visitatori in un luogo così delicato che non può sopportare delle forme di turismo di massa». 


 

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Il Gazzettino