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Obiettivo dichiarato: riprendere anche le normali attività con pubblico esterno, garantendo però l’intera struttura Covid free. Per farlo la Camera di commercio punta sul green pass: da agosto, con l’entrata in vigore delle disposizioni nazionali, anche per accedere nell’ente camerale sarà necessario esibire la “certificazione verde” per accertare l’avvenuta doppia vaccinazione, la guarigione o, in alternativa, l’effettuazione di un tampone entro le 48 ore precedenti. Agli ingressi, gli addetti (che già oggi misurano la temperatura corporea) saranno dotati della app messa a punto dal ministero per “leggere” il QR Code del passaporto vaccinale dei visitatori, stampato o scaricato sul telefonino.
L’OBIETTIVO
«Vogliamo tornare il più velocemente possibile alla normalità, compatibilmente alla situazione sanitaria», conferma il segretario generale Romano Tiozzo.
LA RICERCA
La Camera di commercio, però, guarda anche al proprio interno: negli scorsi giorni è stato effettuato un sondaggio anonimo tra i 132 dipendenti e i 35 tra stagisti e addetti di enti collegati (una quarantina a Belluno) riguardo alla disponibilità a comunicare se ci si è sottoposti o meno al siero. Il 90% ha dato il proprio assenso. Ora, naturalmente nel rispetto della tutela dei dati e in accordo con i sindacati, verrà eseguito il monitoraggio e, nel caso di persone che non si sono ancora vaccinate o non intendono farlo (o magari, per particolari condizioni, non possono farlo) saranno rafforzate le precauzioni organizzative.
L’AUGURIO
Il presidente Mario Pozza, peraltro, si è più volte espresso a favore dell’introduzione del green pass: «Si tratta di un controllo veloce, grazie alla tecnologia. L’aumento dei contagi e dei ricoveri ci preoccupa: sommato alle tensioni sulle materie prime e alla carenza di personale, la ripresa è a rischio. Invece, abbiamo bisogno che i nostri stabilimenti lavorino e i nostri collaboratori siano messi in sicurezza. Le proteste? La maggioranza è un’altra: l’abbiamo visto anche nel sondaggio tra il nostro personale. Mi auguro la gente si renda conto che per avere la libertà, serve anche qualche piccolo sacrificio». Per Pozza, anzi, evidenziare che dipendenti e clienti hanno la certificazione può diventare strumento di marketing: «Può essere un valore aggiunto per attrarre nel negozio o nella ditta. Di cosa ci si deve vergognare?». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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