Camera di commercio, green pass per gli uffici

Martedì 27 Luglio 2021 di Mauro Favaro
IL SEGNALE I vertici della Camera di Commercio hanno deciso di chiedere il Green pass per accedere agli uffici

Obiettivo dichiarato: riprendere anche le normali attività con pubblico esterno, garantendo però l’intera struttura Covid free. Per farlo la Camera di commercio punta sul green pass: da agosto, con l’entrata in vigore delle disposizioni nazionali, anche per accedere nell’ente camerale sarà necessario esibire la “certificazione verde” per accertare l’avvenuta doppia vaccinazione, la guarigione o, in alternativa, l’effettuazione di un tampone entro le 48 ore precedenti. Agli ingressi, gli addetti (che già oggi misurano la temperatura corporea) saranno dotati della app messa a punto dal ministero per “leggere” il QR Code del passaporto vaccinale dei visitatori, stampato o scaricato sul telefonino.

L’OBIETTIVO

«Vogliamo tornare il più velocemente possibile alla normalità, compatibilmente alla situazione sanitaria», conferma il segretario generale Romano Tiozzo. L’iniziativa è pensata soprattutto per permettere la ripresa “in presenza” anche di attività caratterizzate da un afflusso cospicuo di partecipanti come la Borsa Merci, per la contrattazione dei prezzi dei cereali o delle uve, sospesa dallo scoppio della pandemia: il salone al pian terreno del palazzo di piazza Borsa avrà comunque una capienza ridotta (70-80 persone contro le quasi 150 abituali), ma potrà così tornare a riempirsi in sicurezza. Lo stesso vale anche per convegni e seminari (in questo anno e mezzo svolti on line, modalità che comunque sarà mantenuta) o, ancora, ad esempio per la consegna dei premi Fedeltà al Lavoro, in programma ad ottobre, seppur anche in questo caso con alcune limitazioni: anziché un’unica cerimonia, ne saranno organizzate quattro (a Treviso, Castelfranco, Oderzo e Belluno) per contingentare le presenze.

LA RICERCA

La Camera di commercio, però, guarda anche al proprio interno: negli scorsi giorni è stato effettuato un sondaggio anonimo tra i 132 dipendenti e i 35 tra stagisti e addetti di enti collegati (una quarantina a Belluno) riguardo alla disponibilità a comunicare se ci si è sottoposti o meno al siero. Il 90% ha dato il proprio assenso. Ora, naturalmente nel rispetto della tutela dei dati e in accordo con i sindacati, verrà eseguito il monitoraggio e, nel caso di persone che non si sono ancora vaccinate o non intendono farlo (o magari, per particolari condizioni, non possono farlo) saranno rafforzate le precauzioni organizzative.

L’AUGURIO

Il presidente Mario Pozza, peraltro, si è più volte espresso a favore dell’introduzione del green pass: «Si tratta di un controllo veloce, grazie alla tecnologia. L’aumento dei contagi e dei ricoveri ci preoccupa: sommato alle tensioni sulle materie prime e alla carenza di personale, la ripresa è a rischio. Invece, abbiamo bisogno che i nostri stabilimenti lavorino e i nostri collaboratori siano messi in sicurezza. Le proteste? La maggioranza è un’altra: l’abbiamo visto anche nel sondaggio tra il nostro personale. Mi auguro la gente si renda conto che per avere la libertà, serve anche qualche piccolo sacrificio». Per Pozza, anzi, evidenziare che dipendenti e clienti hanno la certificazione può diventare strumento di marketing: «Può essere un valore aggiunto per attrarre nel negozio o nella ditta. Di cosa ci si deve vergognare?».  © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci