OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PORDENONE E UDINE - L’indice Rt del Friuli Venezia Giulia è sceso sotto quota uno. Esattamente è a 0,98: si partiva dall’1,23 di sette giorni fa. Se fosse in vigore la zona gialla, il valore la centrerebbe. Si riuscirebbe ad evitare anche la zona arancione e potrebbero riaprire bar e ristoranti. Invece la regione nonostante un indice Rt sceso al di sotto del livello di guardia, continuerà a rimanere in zona rossa. Fino al 13 aprile, e questo è certo, ma con il rischio di una proroga sino al 20 o al 27 del mese, quindi a ridosso della scadenza del decreto varato dal governo, che dispone la serrata in tutta Italia (rossa o arancione) sino a fine aprile. Per scendere di fascia, infatti, servono due settimane di dati da “arancio”. Come mai, anche con un indice Rt in netto crollo, il Fvg non si schioda dal lockdown? La chiave è quella dell’incidenza sui 100mila abitanti. Secondo l’Istituto superiore di sanità è a 274 casi (è scesa da quota 317) ma la rilevazione tiene conto solo dei sintomatici. Quella grezza, cioè basata su tutti i casi, è invece a quota 365 contagi. È questo parametro che mantiene la regione nel pieno del lockdown duro.
LE REAZIONI
Tempo fa, con un indice Rt di 0,98, la regione sarebbe stata in grado di ambire al giallo, o comunque di passare quasi in automatico in arancione. Oggi no, oggi si resta in rosso. E proprio il crollo dell’indice che misura la velocità di trasmissione del virus ha fatto riesplodere la protesta. «Questo metro di valutazione - ha detto senza giri di parole il presidente regionale Massimiliano Fedriga - è una presa in giro. Ne abbiamo parlato più volte con il ministro della Salute Speranza, ma purtroppo questa è la posizione che ha ritenuto di voler mantenere. Si penalizzano i territori che grazie a un elevato numero di tamponi riescono a scoprire e isolare più contagiati. Noi siamo tra quelli, e rimaniamo in zona rossa per l’incidenza alta che deriva proprio dalla capacità di scovare il virus. Le regioni più virtuose sono “punite”, prendiamo atto del metodo utilizzato dal ministero della Salute. Un attacco pesante, che arriva a ridosso di un fine settimana, quello pasquale, che sarà rosso per tutta Italia, ma con la possibilità di fare visita - una volta al giorno e al massimo in due persone - a parenti e amici. Dopo il Fvg tornerà al “suo” rosso, senza deroghe.
I NUMERI
Ieri l’istituto superiore di sanità ha consegnato nelle mani delle autorità regionali la bozza del monitoraggio settimanale, che oggi sarà analizzato dalla cabina di regia.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino