Coronavirus, il Fvg in zona rossa fino al 20 o al 27 di aprile, ecco perché. Fedriga sbotta: «Una presa in giro»

Venerdì 2 Aprile 2021 di Marco Agrusti
Il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga
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PORDENONE E UDINE - L’indice Rt del Friuli Venezia Giulia è sceso sotto quota uno. Esattamente è a 0,98: si partiva dall’1,23 di sette giorni fa. Se fosse in vigore la zona gialla, il valore la centrerebbe. Si riuscirebbe ad evitare anche la zona arancione e potrebbero riaprire bar e ristoranti. Invece la regione nonostante un indice Rt sceso al di sotto del livello di guardia, continuerà a rimanere in zona rossa. Fino al 13 aprile, e questo è certo, ma con il rischio di una proroga sino al 20 o al 27 del mese, quindi a ridosso della scadenza del decreto varato dal governo, che dispone la serrata in tutta Italia (rossa o arancione) sino a fine aprile. Per scendere di fascia, infatti, servono due settimane di dati da “arancio”. Come mai, anche con un indice Rt in netto crollo, il Fvg non si schioda dal lockdown? La chiave è quella dell’incidenza sui 100mila abitanti. Secondo l’Istituto superiore di sanità è a 274 casi (è scesa da quota 317) ma la rilevazione tiene conto solo dei sintomatici. Quella grezza, cioè basata su tutti i casi, è invece a quota 365 contagi. È questo parametro che mantiene la regione nel pieno del lockdown duro. 
LE REAZIONI
Tempo fa, con un indice Rt di 0,98, la regione sarebbe stata in grado di ambire al giallo, o comunque di passare quasi in automatico in arancione. Oggi no, oggi si resta in rosso. E proprio il crollo dell’indice che misura la velocità di trasmissione del virus ha fatto riesplodere la protesta. «Questo metro di valutazione - ha detto senza giri di parole il presidente regionale Massimiliano Fedriga - è una presa in giro. Ne abbiamo parlato più volte con il ministro della Salute Speranza, ma purtroppo questa è la posizione che ha ritenuto di voler mantenere. Si penalizzano i territori che grazie a un elevato numero di tamponi riescono a scoprire e isolare più contagiati. Noi siamo tra quelli, e rimaniamo in zona rossa per l’incidenza alta che deriva proprio dalla capacità di scovare il virus. Le regioni più virtuose sono “punite”, prendiamo atto del metodo utilizzato dal ministero della Salute. Un attacco pesante, che arriva a ridosso di un fine settimana, quello pasquale, che sarà rosso per tutta Italia, ma con la possibilità di fare visita - una volta al giorno e al massimo in due persone - a parenti e amici. Dopo il Fvg tornerà al “suo” rosso, senza deroghe. 
I NUMERI
Ieri l’istituto superiore di sanità ha consegnato nelle mani delle autorità regionali la bozza del monitoraggio settimanale, che oggi sarà analizzato dalla cabina di regia.

Lo studio degli esperti dell’Iss certifica che in Friuli Venezia Giulia il contagio è sensibilmente in calo, con una discesa settimanale pari al 19,3 per cento: si è passati da 5.508 a 4.443 casi. In discesa anche il rapporto tra infezioni e tamponi, che passa dal 16 al 14,8%. Ancora in sofferenza il tracciamento dei contatti dei positivi. Il sistema fa fatica e i casi non associati a catene note salgono a 1.961. La scorsa settimana erano stati 1.782. In leggero calo l’occupazione delle Rianimazioni (dal 47 al 46 per cento) ma l’allarme resta molto elevato. Salgono le Medicine, che passano dal 49 al 53 per cento. Si stanno stabilizzando anche i focolai attivi, che la scorsa settimana erano 1.656. La rilevazione di ieri ne ha annoverati 1.683. L’aumento è davvero minimo. In leggerissima crescita anche i nuovi cluster individuati dal sistema di sorveglianza regionale: sono 681 contro i 669 della settimana precedente. Secondo l’Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, il Fvg resta in “rosso scuro” sempre a causa dell’incidenza. Ma con il lockdown già in atto, è una misura dal valore a dir poso effimero. 

Ultimo aggiornamento: 16:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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