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Si potrebbe mettere così: mancano 70 pazienti non gravi alla zona gialla. E il margine si assottiglia sempre di più. È successo anche ieri, quando il bollettino regionale ha fatto registrare un altro aumento dei ricoveri sul territorio.
« Bisogna vedere come evolve il contagio - ha detto il vicepresidente del Fvg, Riccardo Riccardi -. Sicuramente la proiezione con questo andamento, anche con i dati di oggi (ieri, ndr), potrebbe farci raggiungere la soglia del 15 per cento di occupazione dei pazienti Covid dell’area medica. Questo credo sia un dato purtroppo da cominciare a mettere in conto. La matematica è concreta quando si realizza - ha osservato - è evidente però che in questo momento alcune regioni del paese sono in una situazione di oggettiva tendenza verso quella direzione. Poi quando ci si arriva, e se ci si arriva, non sono un mago. Questo dovrebbe richiamarci - ha concluso - a comportamenti più prudenti come aderire alla campagna vaccinale, fare la terza dose ed evitare di andare a fare chiasso per le strade».
I NUMERI
A conti fatti, i prossimi giorni saranno decisivi per il passaggio della regione in area gialla. E se si dovesse rimanere in “bianco”, potrebbe essere una salvezza solamente a tempo. Il monitoraggio relativo ai ricoveri, infatti, non è basato su dati vecchi, ma può essere considerato in tempo reale. Venerdì l’Istituto superiore di sanità esaminerà i numeri giunti poche ore prima dalla Regione e successivamente arriverà la decisione ufficiale del ministero della salute. Ma i segnali non sono buoni. Per nulla. Pesa come sempre la situazione in provincia di Trieste, mentre ad esempio nel Pordenonese i numeri potrebbero tranquillamente rimanere da zona bianca, senza alcuna vera emergenza. Il passaggio di colore, però, avverrebbe per tutto il territorio regionale.
Nel dettaglio, come rileva puntualmente la task force regionale guidata dall’epidemiologo Fabio Barbone, nell’ultima settimana si è assistito a una crescita del contagio pari al 50 per cento rispetto al periodo precedente.
CONSEGUENZE
In zona gialla rimarrebbe quasi tutto aperto, tranne le discoteche. Cambierebbero però alcune regole. Primo, al tavolo del bar o del ristorante si potrebbe stare solamente in quattro, a meno che non si tratti di conviventi. Sarebbe ridotta anche la capienza per gli stadi, gli spettacoli, i teatri. Molto più complicato, ad esempio, organizzare gli eventi del Natale. E tornerebbe la mascherina all’aperto.
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Il Gazzettino