Covid, zona gialla a un passo per il Fvg: ecco cosa non deve succedere nei prossimi giorni

Martedì 9 Novembre 2021 di Marco Agrusti
Un reparto di Rianimazione

Si potrebbe mettere così: mancano 70 pazienti non gravi alla zona gialla. E il margine si assottiglia sempre di più. È successo anche ieri, quando il bollettino regionale ha fatto registrare un altro aumento dei ricoveri sul territorio. 
« Bisogna vedere come evolve il contagio - ha detto il vicepresidente del Fvg, Riccardo Riccardi -.

Sicuramente la proiezione con questo andamento, anche con i dati di oggi (ieri, ndr), potrebbe farci raggiungere la soglia del 15 per cento di occupazione dei pazienti Covid dell’area medica. Questo credo sia un dato purtroppo da cominciare a mettere in conto. La matematica è concreta quando si realizza - ha osservato - è evidente però che in questo momento alcune regioni del paese sono in una situazione di oggettiva tendenza verso quella direzione. Poi quando ci si arriva, e se ci si arriva, non sono un mago. Questo dovrebbe richiamarci - ha concluso - a comportamenti più prudenti come aderire alla campagna vaccinale, fare la terza dose ed evitare di andare a fare chiasso per le strade».

I NUMERI

A conti fatti, i prossimi giorni saranno decisivi per il passaggio della regione in area gialla. E se si dovesse rimanere in “bianco”, potrebbe essere una salvezza solamente a tempo. Il monitoraggio relativo ai ricoveri, infatti, non è basato su dati vecchi, ma può essere considerato in tempo reale. Venerdì l’Istituto superiore di sanità esaminerà i numeri giunti poche ore prima dalla Regione e successivamente arriverà la decisione ufficiale del ministero della salute. Ma i segnali non sono buoni. Per nulla. Pesa come sempre la situazione in provincia di Trieste, mentre ad esempio nel Pordenonese i numeri potrebbero tranquillamente rimanere da zona bianca, senza alcuna vera emergenza. Il passaggio di colore, però, avverrebbe per tutto il territorio regionale. 
Nel dettaglio, come rileva puntualmente la task force regionale guidata dall’epidemiologo Fabio Barbone, nell’ultima settimana si è assistito a una crescita del contagio pari al 50 per cento rispetto al periodo precedente. Si tratta di un’impennata di livello minore rispetto a quella registrata nei sette giorni precedenti, ma comunque di una crescita importante. Il dato che preoccupa di più, però, è quello che riguarda i ricoveri. Gli accessi e le accettazioni negli ospedali, infatti, sono saliti del 65 per cento, sempre secondo le rilevazioni ufficiali. E se i malati in Area medica dovessero crescere ancora fino a quota 191 pazienti, la zona gialla sarebbe quasi aritmetica, a meno che nel frattempo non si svuotino le Terapie intensive. Poco probabile. Per il cambio di colore, infatti, è necessario superare tre soglie: l’incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti (il Friuli Venezia Giulia oggi è al livello record in Italia di 187 positivi), il 10 per cento di occupazione delle Rianimazioni (siamo oltre l’11 per cento) e il 15 per cento dei letti impegnati nelle Medicine. 

CONSEGUENZE

In zona gialla rimarrebbe quasi tutto aperto, tranne le discoteche. Cambierebbero però alcune regole. Primo, al tavolo del bar o del ristorante si potrebbe stare solamente in quattro, a meno che non si tratti di conviventi. Sarebbe ridotta anche la capienza per gli stadi, gli spettacoli, i teatri. Molto più complicato, ad esempio, organizzare gli eventi del Natale. E tornerebbe la mascherina all’aperto. 

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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